Protocollo plasma iperimmune per covid: l’Umbria c’è

I dati umbri sul covid-19 sono molto incoraggianti, ma “non bisogna assolutamente abbassare la guardia”. Lo ha detto Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, nella video conferenza stampa di questa mattina, a cui hanno partecipato anche Claudio Dario, direttore regionale alla Sanità, e Mauro Marchesi, coordinatore del Centro regionale sangue.

“Abbiamo avuto 1.405 casi ieri, 1.406 oggi, sono 180 i positivi oggi contro 195 di ieri, i ricoveri sono 53 ed erano 56, di cui sei in rianimazione contro i 9, c’è purtroppo un decesso. L’indice di letalità è di 5.05. Ma non possiamo naturalmente adagiarci su questi dati. I positivi sono in netto decremento, c’è una crescita importante delle guarigioni; il futuro sarà il monitoraggio del territorio e dei pronti soccorsi. Ricordiamoci che il morbo non è scomparso, è ancora presente, è tra noi, in mezzo a noi ed è ancora aggressivo”.

Ancora Coletto: “Siamo per le riaperture, certo che sì. Ma insieme a queste, spingiamo per il distanziamento sociale, le mascherine e i guanti, gli igienizzanti nelle strutture pubbliche, la responsabilizzazione di tutti gli umbri, che finora hanno dato grande dimostrazione in questo senso permettendoci di portare a casa un grande risultato. Fino a quando non avremo le cure e soprattutto il vaccino queste sono le misure per combatterlo”.

Parola poi a Dario: “Oggi parliamo del protocollo plasma iperimmune per il covid, che sta avendo spazio in tutta Italia”. Ad affrontare meglio l’argomento è stato Marchesi: “Sta avendo grosso spazio il protocollo. Già a marzo, dopo il primo caso, abbiamo preso in considerazione questa ipotesi. Abbiamo iniziato a stendere il protocollo che è poi confluito in quello multicentrico: ci consentirà alla fine di questo protocollo di stabilire la possibilità terapeutica di questo approccio. Intanto, è arrivato il macchinario per l’inattivazione virale. La prossima o la settimana successiva potremo selezionare il donatore. Questa è una delle terapie più adeguate attualmente”.

Dario ha voluto ancora ricordare le misure per chi è tornato o è arrivato in Umbria: “Deve comunicare il proprio arrivo al dipartimento territorialmente competente, entro 24 ore verrà contattato dai servizi di igiene e sanità pubblica per un’indagine epidemiologica. Ci sono due indirizzi email per segnalare la propria presenza; fino alla chiamata, dovrà contenere gli spostamenti e i contatti. Il medico di igiene deciderà a questo punto se fare una valutazione diagnostica e, in questo caso, darà comunicazione al medico di medicina generale di riferimento. In caso di positività, gestirà le eventuali misure”.

L’ultimo appello a tutti gli umbri è di evitare, per quanto possibile, di recarsi al pronto soccorso se si tratta di motivi che possono essere risolti in altro modo. E si parla naturalmente di codici verdi.

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