Sabatini (Cna Marche): “Piano Marshall? Per ora solo buone intenzioni”

“Un piano Marshall per l’economia? Per ora vediamo solo buone intenzioni. Siamo in attesa che lo Stato ci dia ossigeno per la sopravvivenza”. E’ Gino Sabatini, presidente della Cna Marche e della Camera di Commercio, a parlare così. “Servono regole chiare, norme sicure e certe, ma anche buon senso per gli artigiani e gli imprenditori marchigiani”. Servirebbero indennizzi a fondo perduto in luogo dei prestiti: “L’estensione degli ammortizzatori sociali, la moratoria sui versamenti di tributi, contributi e utenze non sono sufficienti a pareggiare il blocco degli incassi e a stabilizzare il flusso di cassa. Dalle banche riceviamo risposte lente e burocratiche, anche per i prestiti fino a 25 mila euro, quando servirebbe una risposta veloce”.

Aggiunge Sabatini: “In Francia e Germania sono stati dati alle imprese indennizzi a fondo perduto. Noi pensiamo che i Confidi possano essere un’alternativa alle banche e che siano maturi i tempi per la creazione di una banca delle piccole imprese, che forse non attirerà i grandi player del mercato, ma potrà tutelare il comparto”.

Si passa a parlare del commercio, in particolare di quello al dettaglio, uno dei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria ed economica dovute al lockdown: “Riaprire a metà maggio dopo due mesi di abbandono dei locali e delle merci significa prevedere uno scenario di ripresa molto lento mentre i colossi dell’e-commerce incalzano. Spero che la crisi sanitaria, se non altro, abbia aiutato le aziende nella specializzazione verticale e in una maggiore collaborazione tra fornitori e produttori per venire incontro ai gusti dei clienti che, nel frattempo, sono mutati”.

Un disastro la situazione nel Tac (Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero) marchigiano: “Soffre. Riaprire oggi significa fare in pochi giorni quello che normalmente si fa in settimane. E’ una vera e propria corsa contro il tempo, c’è poca liquidità e si deve lavorare senza l’intera forza lavoro a disposizione. Penso che non solo questo settore potrà sopravvivere esclusivamente grazie agli imprenditori che sanno cavarsela da soli. La grande necessità è riconsiderare il Made in Italy”.

Nel frattempo, il tessuto produttivo delle Marche sta cambiando: “Diversi imprenditori e artigiani si preparano a rinnovarsi, le nuove generazioni arrivano e, grazie alla formazione, ci potrà essere un ricambio di idee e i nuovi imprenditori, mediatamente di giovane età, potranno dialogare nel nuovo mondo digitale”.

Le Marche non sono immuni ai tentativi della criminalità di infiltrarsi in questa fase di ripresa e di ricostruzione: “Ci siamo incontrati con le cinque prefetture per fare il punto. Il rischio delle infiltrazioni malavitose era stato già sottolineato dal procuratore generale e, del resto, era già nell’aria prima del covid-19 con la ricostruzione post-sisma, che ora è ferma a causa di una burocrazia che rallenta tutto. La mancanza di liquidità nei canali ufficiali può purtroppo portare gli imprenditori a cercarla attraverso altri soggetti, con rischi conseguenti. Io spero che le banche facciano la loro parte e che le Marche abbiano gli anticorpi per affrontare questa altra emergenza”.

Come presidente della Camera di Commercio, Sabatini ci tiene ad aggiungere: “Oggi abbiamo deliberato crediti per 2,6 milioni di euro, che si aggiungono ai 2,4 già deliberati. Nessuna Camera di Commercio in Italia è riuscita a smobilizzare 5 milioni di euro. Abbiamo collaborato in questo senso con la Regione e con i Confidi. Abbiamo dimostrato la forza che ha un sistema camerale che vede tutte insieme le 5 Camere di Commercio regionali. Altra misura che abbiamo preso sono i 10 milioni di finanziamento per le partite Iva più giovani di cinque anni. Aiuteremo così molti giovani. Siamo insomma vicini a tutto il settore produttivo delle Marche”.

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