Tesei: “Umbria modello nazionale per la fase 2”

“L’Umbria sta facendo studi molto approfonditi perché la fase 2 possa essere momento di sicurezza per tutti e di riapertura economica e di vita normale. Abbiamo convogliato i nostri sforzi su tre misure: la sanità, bisogna entrare nell’ottica che si riaprirà e che ci potrà essere un aumento di contagiati. Con questa consapevolezza, ci stiamo organizzando per tenere sotto controllo il virus. Sanità significa presidio e medicina del territorio, test rapidi che già stiamo facendo, cure precoci, messa in operatività di 150 posti di terapia intensiva, accordo con sanitari e parti sociali, riorganizzazione dell’ospedale di campo per le emergenze, dispositivi di sicurezza individuali (per forze dell’ordine e sanitari, ma anche per la popolazione); interventi sull’economia, collaborazione importante con l’Università: unire le forze potrà dare prospettive anche future a livello economico. Economia che già in parte si è convertita per fare cose utili per la sanità; riapertura graduale e concordata”.

Così Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, ha introdotto la conferenza stampa che ha avuto per punto cruciale la fase 2 e il modello di protocollo che proprio l’Umbria si appresta a portare, la settimana prossima, al tavolo nazionale: “In fase 2 ci sarà bisogno di alcune linee guida per l’intera nazione. Sarà una fase molto più complicata del ‘chiudiamo tutto’, ma lo sappiamo. L’Umbria ha un valore aggiunto che può declinare per la sua caratterizzazione territoriale, per i dati che abbiamo oggi, per la nostra riorganizzazione della sanità e del territorio e per la grande sinergia con l’Ateneo, che ci sta adoperando per la realizzazione dei reagenti, che mancano a livello nazionale, e per fare screening adeguato”. E ancora: “Con i test andremo a individuare gli asintomatici, che possono essere il pericolo maggiore”.

La Regione sta pensando poi ai dispositivi di sicurezza individuali per chi dovrà tornare in strada o per chi prenderà i mezzi pubblici. “Continueremo con i test sierologici per fare uno screening dei dipendenti delle aziende che riapriranno, la misurazione della temperatura, il distanziamento, linee che sono già patrimonio comune, ma che possono essere declinare il mondo più puntuale”. Si tratta di “un lavoro utile per noi, ma che può essere modello per gli altri. Nella fase 2 saranno ancora più importanti i comportamenti individuali: lavarsi le mani, usare i disinfettanti giusti. Il nostro impegno continua facendo squadra. Potremo portare al tavolo nazionale tutto questo ed essere d’aiuto al nostro governo che dovrà darci le direttive nazionali che abbiamo sempre osservato, pur con la possibilità di alcune differenziazioni regionali perché non tutte le regioni sono uguali”.

Ha parlato poi il prefetto Claudio Sgaraglia: “Prima di tutto voglio ricordare il grande senso di responsabilità della collettività, sono stati i protagonisti di questo momento che ha portato buoni risultati. Siamo pronti alle direttive della fase 2. Abbiamo già partecipato a tavoli per evitare usura e infiltrazioni mafiose e concordato modalità per avviarci alla seconda fase. Stiamo monitorando le imprese che possono continuare l’attività in base ai codici Ateco. Abbiamo fatto tavoli di lavoro con sindacati e associazioni imprenditoriali per concordare fase e sicurezza nelle attività da parte dei lavoratori”.

Presente alla conferenza stampa il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia Maurizio Oliviero, che sta lavorando a strettissimo contatto con la Regione: “Siamo ancora in una fase di emergenza importante, nessuno sa dirci quando potremo uscirne. L’Umbria sta condividendo strategie e benefici. L’Università ha collaborato e ha trovato una risposta importante dalle istituzioni e grande responsabilità da parte degli studenti, in particolare i fuori sede, dai docenti e dal personale amministrativo dell’università”.

Nella fase 2 “bisognerà rimettere in moto ciò che serve pur sapendo che l’emergenza non è terminata. In Umbria la situazione è sotto controllo per una serie di fattori. Sappiamo che la fase 2 ci esporrà a un potenziale aumento di contagiosità, dobbiamo ragionare su come minimizzarlo. La salute è il faro dei nostri ragionamento, da qui parte tutto il resto. Siamo pronti con le dotazioni individuali (mascherine e guanti) e con i reagenti che saranno tanto importanti domani. La fase 2 ha bisogno di materiali protettivi (contenimento del contagio e approvvigionamento materiali).

Ancora il Rettore: “L’Umbria può mettere in campo situazioni non ripetibili: fase ordinata, sotto controllo, quantità di competenze importanti, rete che va dall’artigiano alla grande impresa. Ecco perché il nostro protocollo potrà servire a livello nazionale. Con la Regione abbiamo costituito il Gos (Gruppo operativo di supporto) che si occuperà di valutare le mascherine da utilizzare, i reagenti, di valutare l’opportunità di sburocratizzare, degli anti virali e dei disinfettanti che già produciamo”.

Luca Coletto, assessore umbro alla Sanità, ha precisato: “Intanto ringrazio gli operatori della sanità, il prefetto, l’università che è la nostra bussola e ci ha supportato con i tamponi e lo farà con i reagenti. Ci dobbiamo abituare a metterci le mascherine e i guanti, dovrà diventare automatico come allacciarci le scarpe, per ripartire in sicurezza”.

Sono arrivate poi le domande dei giornalisti presenti. Tesei ha specificato meglio gli argomenti del protocollo: “Comportamenti, aperture delle nostre aziende. Comportamenti che andranno condivisi anche con parti sociali e associazioni di categoria e imprenditoriali. Dispositivi di sicurezza personale, modulazione turni di lavoro (spalmati su giorni della settimana), distanziamento, misurazione della temperatura all’ingresso dei lavoratori in azienda, screening”.

Il Rettore, sui reagenti ha aggiunto: “Il Gos inizierà una produzione costante. Voglio ricordare che in Umbria non c’è mai stata necessità di bloccare i tamponi, non siamo mai andati in difficoltà. Arriveremo a poterli mettere a disposizione di altre regioni che potrebbero trovarsi in difficoltà”. Sul fronte economico, la presidente della Regione ha argomentato: “Siamo sensibili a tutte le problematiche che vengono dal mondo dell’economia. Facciamo incontri e la settimana prossima ci sarà una nuova conferenza stampa per presentare il pacchetto economia. Non trascuriamo nessuno, neanche le partite Iva. Deve ripartire tutto, cantiere e opere pubbliche”.

Infine, il turismo, ancora con Tesei: “Il settore faticherà a ripartire in tempi brevissimi, ci siamo lavorando. Potremmo proporre situazioni che possano essere offerte più tranquillizzanti per l’utente: abbiamo gran di spazi, la campagna, gli agriturismi, le città. Possiamo gestire senza creare assembramenti, vivendo un territorio aperto. L’Umbria può dire che ha superato questa fase, che si può venire a visitarla tranquillamente. Quello che non ci potrà essere saranno i grandi concerti e i grandi eventi visto che per un periodo dovremo convivere con il virus”.

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