Coldiretti: è nato Jobincountry, lo sportello online

Arriva la banca dati “Jobincountry”, la piattaforma di intermediazione della manodopera della Coldiretti estesa a tutta la Penisola, autorizzata dal ministero del Lavoro che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale online e poi sul campo.

L’obiettivo – spiega Mario Rossi, direttore Coldiretti Umbria – è quello di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Vanno infatti specificate mansioni, luogo e periodo di lavoro ma anche disponibilità e competenze specifiche in un settore dove è sempre più rilevante la richiesta di professionalità.
Un’iniziativa – ricorda Rossi – per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura, che arriva dopo il successo della fase sperimentale realizzata in Veneto che ha portato nella prima settimana a 1500 offerte di lavoro di italiani con le più diverse esperienze.

Sul portale JobinCountry raggiungibile dal sito www.coldiretti.it è possibile: per le aziende, inserire offerte di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste e le condizioni relative alle offerte (come mansioni e retribuzione); per chi è in cerca di occupazione, è possibile inserire il proprio curriculum e la propria disponibilità alla nuova occupazione, e mantenere sempre aggiornati i propri dati professionali.

Il progetto è stato avviato in autonomia – sottolinea Albano Agabiti, presidente regionale Coldiretti – in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli, che nel tempo hanno acquisito spesso esperienze e professionalità alle quali ora è molto difficile rinunciare.

Di fronte alle incertezze e ai pesanti ritardi che rischiano di compromettere le campagne di raccolta e le forniture alimentari della popolazione quindi – ribadisce Agabiti – siamo stati costretti ad assumere direttamente l’iniziativa. Serve introdurre al più presto i voucher semplificati in agricoltura limitatamente a determinate categorie e al periodo dell’emergenza, senza dimenticare la ricerca di accordi con le Ambasciate.

L’esperienza della Coldiretti è già stata sperimentata in Francia con la campagna “Braccia per riempire il tuo piatto” alla quale hanno risposto 207.000 candidati su sollecitazione del ministro dell’Agricoltura francese, Didier Guillaume che aveva lanciato un appello a chi era licenziato o in cassa integrazione ad unirsi “al grande esercito dell’agricoltura francese”. Se da un lato si è registrato una grande voglia di collaborazione dei cittadini nei confronti dell’agricoltura, meno incoraggianti purtroppo sono stati i risultati dal punto di vista della professionalità e capacità di personale proveniente da esperienze completamente diverse secondo gli agricoltori francesi.

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