Pensionati umbri all’estero: trend in crescita

I pensionati umbri che hanno stabilito la propria residenza all’estero sono tanti. Scelgono Paesi dove la vita costa meno e dove c’è una tassazione favorevole. L’Inps parla di 473 mila assegni pagati a italiani trasferiti lontano dall’Italia. Sono 608 i cittadini umbri over 65 che, dal 2002 al 2018, hanno trasferito la propria residenza all’estero. Il trend è in aumento. Se fino al 2010 erano 15 – 35 l’anno, negli ultimi dieci anni sono diventati molti di più, addirittura 58 nel 2012 e 72 nel 2018.

Il Paese dove più facilmente ci si trasferisce è il Brasile, con 66 emigrati, poi ecco la Francia con 51, la Spagna con 47, la Svizzera con 46, la Germania con 41 e gli Stati Uniti con 40. Ci sono poi Stati come il Portogallo che, grazie a una tassazione particolarmente favorevole (una pensione che qui vale 2 mila euro arriva a circa 3 mila), hanno visto moltiplicarsi gli arrivi di cittadini umbri: da 0 a 5 nel 2016, 8 nel 2017, 11 nel 2018. La Spagna è passata da 2-3 l’anno a 14 nell’ultimo biennio. In Brasile, negli ultimi quattro anni, sono stati 37 gli umbri che sono arrivati. La Svizzera ha vissuto il suo anno ‘migliore’ nel 2013 con 12. Tunisia, Regno Unito e Lussemburgo mordono il freno.

Eppure, non sono tutte rose e fiori, come spiega il segretario umbro dei pensionati Cisl, Giorgio Menghini; “Chi emigra ha una pensione medio-alta, dai 1.500 euro in su, mentre la media della nostra regione è di 750 euro. Chi parte porta via tante risorse e poi magari viene a curarsi in Italia quando ne ha bisogno. Io mi batto affinché si paghino qui meno tasse sulle pensioni e anche queste persone dovrebbero farlo, anziché trovare facili scappatoie, che poi tanto facili non solo perché, dopo l’eccitazione iniziale, vengono le difficoltà e si torna a casa. Si stima che capiti a uno su tre entro il primo anno”,

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