Cig nelle Marche: aumenti consistenti a fine 2019

Grande preoccupazione dopo gli ultimi dati – relativi all’ultimo trimestre 2019 – delle ore di Cig autorizzate nelle Marche. Si tratta di numeri dell’Inps, rielaborati dall’Ires Cgil Marche. Ebbene, mettendo a confronto il quarto trimestre del 2019 con lo stesso periodo del 2018, si nota un raddoppio del ricorso alla cassa integrazione; in particolare, quella per crisi o riorganizzazione, dove l’aumento si attesta al +205%, pari a oltre 1,3 milioni di ore, e per la solidarietà, +2059%, circa 2,5 milioni di ore.

La classica luce in fondo al tunnel è la diminuzione della cassa integrazione ordinaria, -47%, a 967 mila ore. Andando a esaminare i macro settori, l’industria segna una diminuzione del 49% delle ore di ordinaria e un aumento del 211% della straordinaria per crisi o riorganizzazione. Il ricorso alla solidarietà è addirittura pari a +2200%. Nel settore delle costruzioni, cresce la Cig ordinaria (+24%) e quella straordinaria per crisi e riorganizzazione (+620%); in calo la solidarietà (-100%).

Nel metalmeccanico, l’aumento più consistente del ricorso, con la sola Cig ordinaria in diminuzione del 77% pari a 715mila ore, ma con un’impennata del 165% e un aumento della solidarietà per 2,3 milioni di ore. In aumento anche il ricorso nel settore pelli e cuoio che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, vede un aumento nel ricorso agli ammortizzatori pari al 111%, con un +22% per la Cig ordinaria e + 314% per la solidarietà. In aumento la Cig anche nel settore chimico-gomma plastica (+297%), in diminuzione invece nei settori alimentari (-90%), legno (-54%) e trasporti e comunicazioni (-28%).

Giuseppe Santarelli, segretario regionale della Cgil Marche, commenta: “I dati della Cig ci preoccupano molto e dovrebbero preoccupare anche chi, in questi giorni, continua a parlare di crescita con troppi trionfalismi. L’unico settore che ha tenuto sul piano dell’export in questo decennio di crisi è stato quella della meccanica e il ricorso alla Cig ci dice che qualcosa non va sopratutto in quel settore. Il rischio che le ripercussioni sull’occupazione possano diventare pesanti una volta finiti gli ammortizzatori è molto alto. Ci sono migliaia di lavoratori marchigiani in cassa integrazione e questo significa per loro una perdita di salario consistente in un quadro del mercato del lavoro che vede già molta precarietà, lavoro discontinuo e povero. Le famiglie marchigiane soffrono e questi dati ne sono la conferma”.

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