“Siamo alla follia: manca completamente la segnaletica. Le strisce pedonali sono scolorite o non segnalate. Qualche volta è anche l’automobilista che non rispetta i segnali”. E’ arrabbiato Alessandro Petruzzi, vice presidente di Federconsumatori nazionale, mentre parla della sua Umbria, dopo l’ennesimo incidente mortale (a Umbertide) avvenuto per un attraversamento sulle strisce da parte della vittima. Proprio l’Umbria è una delle regioni che più a caro prezzo paga l’incuria infrastrutturale e viaria: “Quante buche ci sono sulle strade? Quanti segnali mancano sulle strade interne? Vengono fatti i lavori di allaccio dell’acqua e della luce e poi nessuno si preoccupa di ripristinare il manto stradale. Dopo anni, anche a causa del maltempo, queste buche diventano veri e propri crateri”.
Petruzzi ammette: “Le strade comunali e provinciali dell’Umbria sono completamente abbandonate. Non esiste la segnaletica laterale. Un altro problema molto sentito dalla nostra Associazione è l’attraversamento della fauna selvatica, che causa decine di incidenti”.
La situazione non migliora se si allungano gli occhi verso il resto d’Italia: “Io sono stupito che si sia iniziato a parlare di disastro infrastrutturale e stradale dell’Italia solo dopo il Ponte Morandi di Genova. Non possiamo dimenticare che erano cascati ponti e c’erano state vittime anche prima”. Prosegue: “La sciagura di Genova ha fatto sì che emergesse la mancata manutenzione e entrasse nella lente d’ingrandimento la difficile situazione della viabilità, il dissesto di tantissime strade di montagna e provinciali, con chiusure che portano i cittadini a dover fare chilometri su chilometri di vie alternative per arrivare magari all’ospedale”.
Al centro dell’attenzione pure le zone colpite dal terremoto, tra cui ancora una volta rientra l’Umbria: “Le strade vengono aperte temporaneamente o sono ancora chiuse”. Ma le criticità sono davvero molte in tutto lo Stivale: “Chi percorre i viadotti dell’A14 in tranquillità oggi?”. Manca la segnaletica: “Sia quella orizzontale, sia quella verticale. E non parliamo poi del manto stradale delle provinciali, dove la manutenzione è pari a zero e le buche obbligheranno presto a chiudere diverse di queste strade. In Sicilia, ci sono intere zone completamente isolate, tra tratti che vengono aperti, chiusi, poi aperti e di nuovo chiusi”.
Petruzzi alza la voce: “No alle polemiche sterili su chi gestirà strade e autostrade, ma attenzione a come si gestiranno. Serve un piano nazionale di intervento e poi che ci sia un controllo reale”.
Recentemente, il sindaco di Milano Sala ha fatto sapere che farà guerra senza quartiere ai fumatori, con obblighi di lasciare a casa le sigarette, vietando il loro uso per strada e alle fermate degli autobus: “Noi siamo d’accordo con questa misura. Non dimentichiamo che ci sembrava impossibile non fumare nei ristoranti o negli aerei, ci furono polemiche feroci, e adesso invece è normale non farlo. Naturalmente, non si tratta di un’idea risolutiva per combattere le emissioni e lo smog, ma prendere coscienza del problema di salute è una buona cosa”.
E se si prendesse una misura simile anche in una città come Terni: “Sarebbe la benvenuta. Ben vengano tutte le norme sulla strada della civiltà. Terni è una delle città peggiori per il clima, per la stagnazione delle polveri sottili: non si scherza. Naturalmente, ci vorrebbe moderazione negli interventi perché non si possono scatenare tutti i vigili verso chi fuma quando hanno cose più importanti a cui badare. No all’eccessivo controllo e alla repressione, ma sì alla discussione. Serve una vera e propria operazione culturale, infatti, prima di tutto”.