Il nuovo segretario generale della Cgil Terni è Claudio Cipolla, classe 1977, di Piediluco, in provincia di Terni. Una vita passata tra le acciaierie Ast di Terni, in cui è stato operaio manutentore, e il sindacato, dove ha ricoperto la carica prima di delegato sindacale, poi di coordinatore della Rsu e, infine, di segretario generale della Fiom Cgil di Terni, trovandosi nel bel mezzo della dura vertenza aperta nell’autunno del 2014 e che lo ha visto anche vittima di manganellate durante una manifestazione a Roma.
Tanti i problemi sul tavolo in questo momento storico. Tanta la voglia di far crescere ulteriormente il sindacato, portandolo ad affrontare nel modo giusto le nuove sfide che si parano davanti. Cipolla ne ha parlato con noi “Il nuovo ruolo sottintende una grande responsabilità perché ci troviamo in un periodo in cui ci sono difficoltà e problemi, da quelli economici a quelli del mondo del lavoro. In generale, c’è una crisi di rappresentanza istituzionale. Spero di poter assolvere al meglio il compito che mi è stato affidato”.
Terni è una città complicata; in più, come tutta Italia, risente ancora della crisi: “Sì, non è ancora finita, i suoi effetti si fanno sentire. Si sta modificando lo scenario economico e di lavoro. Quali sono i problemi che dobbiamo affrontare? C’è di sicuro una grande diseguaglianza sul lavoro, c’è da provare a fare qualcosa per l’ambiente, rendendo la città più compatibile e maggiormente vivibile. Serve portare avanti l’idea di una città diversa dal passato”.
Non finisce qui: “Come Cgil, abbiamo davanti la sfida della contrattazione inclusiva, ossia che includa e non escluda. Dobbiamo lavorare per gli interessi delle persone e per un miglioramento degli accordi conclusi. Chi si rivolge a noi, deve trovare un sindacato che fa rispettare i diritti e incide positivamente sulla vita di tutti”.
Importanti sono i rapporti con le istituzioni, in special modo con la nuova Giunta regionale che, in Umbria, ha cambiato colore. “Noi ribadiremo la nostra autonomia. Come facciamo in ogni tavolo in cui ci troviamo, che di fronte ci sia il datore di lavoro o l’istituzione. Noi abbiamo le nostre proposte, alcune elaborate con Cisl e Uil, che riguardano il lavoro piuttosto che le infrastrutture. Il nostro ruolo con la controparte è quello di aprire discussioni per poi chiudere accordi vantaggiosi per i lavoratori. Perciò, in continuità con la nostra storia, ribadiremo tutto questo anche alla nuova Giunta regionale, con cui ancora non abbiamo avuto occasione di conoscerci”.