Fiom Cgil Terni: Rampiconi il nuovo segretario

La Fiom Cgil di Terni ha il nuovo segretario: è il 43enne Alessandro Rampiconi, operaio metalmeccanico dell’Ast con una lunga carriera sindacale ed esperienze notevoli proprio nella stessa Fiom, nella Camera dei Lavoro di Terni e nel sindacato dei trasporti, la Filt Cgil Umbria. È stato nominato nella riunione tenutasi all’hotel Michelangelo di Terni, alla presenza della segretaria nazionale Francesca Re David. Con 61 voti a favore, Rampiconi prende il posto di Claudio Cipolla, appena nominato alla guida della Cgil provinciale.

Rampiconi ha preso la parola: “Quando mi è stata prospettata questa candidatura ho fatto un salto sulla sedia e i polsi hanno cominciato a tremare. Devo dire che quello stato di agitazione non si è mai fermato”, Nella sua relazione, il neo segretario ha parlato di situazione internazionale, siderurgia e territorio. Ha portato la solidarietà di tutta la Fiom di Terni ai lavoratori di Taranto, ma ha voluto sottolineare le differenze tra quella vertenza e quella della Ast: “E’ vero, fa effetto oggi vedere a Taranto Morselli e Ferrucci, ma ricordiamoci che parliamo di produzioni diverse: gli acciai comuni con il ciclo integrale da altoforno hanno come materia prima il minerale; gli acciai speciali di Terni, invece, sono prodotti da forno elettrico che hanno il rottame come materia prima”.

E ancora: “Se devo fare un’analogia, la faccio con il mercato dell’auto dove rimarranno 4-5 competitor a livello mondiale. Lo stesso sta accadendo con l’acciaio e questa ristrutturazione coinvolgerà, inevitabilmente, gli acciai comuni, ma anche la nicchia degli acciai speciali. A Terni, non ce ne voglia nessuno, abbiamo un management che troppo spesso è poco trasparente o quanto meno nebuloso sui volumi produttivi e sull’organizzazione del lavoro. Ancora dobbiamo capire se le produzione degli acciai speciali rientra o no nel core business di ThyssenKrupp”.

I dati sull’occupazione fanno crescere i timori: “Nel 2008, l’Inps ha registrato circa 7.900 lavoratori che hanno lavorato almeno una giornata in aziende metalmeccaniche della provincia, per un totale di 2.200.000 giornate lavorate. Nel 2018 i lavoratori erano quasi duemila di meno, con un calo di 500 mila giornate lavorate”. A pagare sono spesso i lavoratori degli appalti: “Ed è proprio qui che vogliamo sperimentare la contrattazione inclusiva, per dare una rappresentanza e risposte ai bisogni dei somministrati, di chi lavora nella mensa, nel multiservizi, in edilizia o è un metalmeccanico, senza appartenere alla stessa azienda. Lì c’è plasticamente rappresentata la frammentazione del lavoro”.

Sul tavolo anche la questione ambientale: l’Arpa assegna infatti un giudizio troppo spesso scadente alla qualità dell’aria della Conca ternana: “”Bisogna dare seguito, come chiediamo nella piattaforma di Cgil, Cisl e Uil, al completamento della piattaforma logistica e decongestionare il traffico dei 500 tir che quotidianamente invadono la città. Abbiamo l’obbligo di fare un salto di qualità tanto complicato quanto necessario, che è quello di offrire noi un nuovo modello produttivo compatibile con l’ambiente”.

È toccato poi alla segretaria nazionale della Fiom Cgil, Francesca Re David, tracciare un quadro della situazione: “L’elezione di un nuovo segretario è sempre un fatto importante perché è anche attraverso l’esercizio della democrazia sindacale che si consolida il rapporto tra lavoratori, iscritti, delegati e gruppo dirigente. Un rapporto tanto più importante ora che ci apprestiamo ad aprire la vertenza per il rinnovo del contratto nazionale”. La situazione della siderurgia: “Viviamo una fase di grande confusione che sconta la mancanza di politiche industriali degne di questo nome negli ultimi 20 anni. Questo lascia lavoratori e territori sulle sabbie mobili. Per quanto riguarda Terni, rivendichiamo da tempo un piano industriale di Ast, che è un sito di eccellenza, ma che non può continuare a vivere alla giornata con programmazioni e progetti di breve periodo”.

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