Meccanica agricola, Barberini: “In Umbria il settore è in salute”

Giangiacomo Barberini lavora da tanti anni nel settore commerciale della meccanica agricola. Il suo è un osservatorio privilegiato sui dati umbri e nazionali che riguardano il comparto. Barberini, dopo aver studiato prima a Perugia e poi alla Luiss di Roma, ha avuto un ruolo anche in Confindustria Umbria, dove si è occupato dell’internazionalizzazione delle imprese: “Cercavo comunque un’azienda che mi portasse a mettere in pratica ciò che avevo studiato e che mi piaceva, prima ho lavorato due anni a Bologna in un’impresa di componentistica per i camion e poi sono tornato in Umbria”.

Nella nostra regione la meccanica agricola è un settore particolarmente ampio. “Nel tessuto produttivo umbro ha un ruolo non marginale, precisa il giovane ma esperto conoscitore del comparto. Abbiamo aziende che producono spandiconcime minerale, macchine per la lavorazione dei terreni, quelle per la fienagione, l’irrigazione, macchinari per la raccolta e la trasformazione industriale del tabacco. Non possiamo dimenticare naturalmente l’indotto delle aziende umbre, che si occupano di componentistica dei macchinari o di singole fasi di lavorazione”.

I dati della regione sono particolarmente confortanti, in controtendenza – come vedremo – rispetto a quelli nazionali. “Nel complesso, in Umbria, l’interscambio annuo ha uno scarto positivo, l’export è positivo per l’8,7% nel 2018 rispetto al 2017. Il trend positivo, prosegue Giangiacomo Barberini, si è mantenuto nonostante il rallentamento dell’economia globale. Le zone con maggiore penetrazione sono quelle europee, seguite dal Nord America. Sono i mercati di riferimento. A cavallo tra il 2017 e il 2018 l’export, in termini assoluti, è salito di 50 milioni di euro; parlo della categoria merceologica macchinari che comprende anche quelli agricoli”.

Passando ad analizzare i dati nazionali, puntualizza : “Il valore della produzione di trattori e macchine agricole è pari a 7,8 miliardi, a cui va aggiunta la componentistica per altri 2,5 miliardi. C’è stata una leggera contrazione nell’export per ragioni molteplici. C’è stata infatti una crescita tecnologica e di prodotti nei Paesi produttori, come la Turchia e l’India. Sintomatico il caso turco, che a gennaio ha visto salire l’export del 65%. Il mercato domestico ha avuto invece una contrazione e più recentemente c’è stata una sovrapproduzione di macchinari in Turchia che ha portato a un forte deprezzamento. Questo ha reso i prodotti ancora più competitivi. A gennaio la produzione turca di trattori è crollata del 74%”.

Parliamo poi del settore della trattoristica. “Ottima performance di quelli ‘compatti’ negli Stati Uniti: fino a 40 cavalli di potenza a febbraio 2019 si registra +24,6% rispetto all’anno precedente; superiori a 100 cavalli -2%. In Russia a gennaio 2019 invece +22,5% per i trattori compatti e -1,2% per i super trattori, ovvero quelli con potenza superiore a 100 cavalli”. Da questi dati emergono le nuove tendenze: “Gli agricoltori hanno nuove esigenze, c’è una specializzazione sempre più ampia, maggiore frammentazione degli appezzamenti. Gli agricoltori moderni cercano dunque prodotti sempre più tecnologici, ma anche trattori di piccola cilindrata. Naturalmente tutto questo determina pure un cambiamento nella richiesta dell’attrezzature, ed oggi è preferita quella leggera. Del resto è in atto una grande trasformazione anche nel mondo agricolo sia a livello nazionale che internazionale”

Come esperto del settore commerciale, Giangiacomo Barberini opera nell’ambito di un’importante azienda del settore, e ha il compito di seguire i mercati nordamericani (Canada e Stati Uniti) e quelli dell’Est Europa. Concludiamo l’intervista in modo volutamente provocatorio: ma la meccanica agricola che ruolo effettivo ha in Italia? “E’ eccellenza in tutto il mondo. Comprende trattrici agricole e attrezzatura portata o trainata da trattore, equipment per hobbistica, giardino e cura del verde pubblico. L’innovazione, le nuove tecnologie, hanno poi portato il settore a un radicale aggiornamento. Tra i nuovi strumenti, segnalo l’applicazione per la geolocalizzazione a scopo agricolo”.

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