Festival del Medioevo: quasi 7 milioni di euro dai turisti per Gubbio

Dal 25 al 29 settembre andrà in scena la quinta edizione del Festival del Medioevo di Gubbio, un appuntamento ormai tradizionale. Quest’anno il tema centrale scelto è ‘Donne, l’altro volto della storia’. Ci saranno più di cento tra storici, giornalisti, saggisti che porteranno alla luce storie conosciute, ma anche sconosciute delle donne della storia. Ci saranno storie quotidiane, donne nell’immaginario letterario come Beatrice e Ginevra, le artiste invisibili.

A parlare dei benefici che il Festival del Medioevo porta per tutta l’Umbria è Federico Fioravanti, l’organizzatore. “E’ stato fatto uno studio sull’apporto economico del turismo per Gubbio. Il visitatore tipo del nostro Festival si ferma due giorni ed è di fascia medio-alta: la spesa diretta è di 6 milioni e mezzo, quasi 7 milioni di euro a cui bisogna naturalmente aggiungere l’indotto indiretto che arriva da ristoranti e alberghi. Soprattutto, Gubbio riceve una grande spinta a livello di marketing a livello nazionale. Quest’anno, a settembre, presenteremo il Festival a Milano, l’anno scorso lo abbiamo fatto a Roma ai giornalisti internazionali. È promozione dell’Umbria tutta, anche perché la regione viene identificata con l’epoca medievale, particolarmente fiorente per la zona”.

Aggiunge Fioravanti: “A queste cifre che ho citato bisogna aggiungere l’impatto che ha il soggiorno dei visitatori in altre città: da Città di Castello a Perugia, da Fabriano ad Assisi, a Foligno. Fine settembre una volta era una stagione morta per il turismo, ora non lo è più”. E anche questo naturalmente influisce sulle presenze alla kermesse, che non è una rievocazione storica.

Ancora Fioravanti: “E’ tutto il territorio di Gubbio che è impegnato per il Festival. Sono coinvolte 30 associazioni cittadini, noi ci rivolgiamo e quindi facciamo lavorare imprese locali. Mi ha fatto particolarmente piacere sentire che tutti i candidati alle elezioni di Sindaco di Gubbio hanno messo al centro della loro campagna elettorale proprio la nostra manifestazione”.

Il bacino di utenza è nazionale: “Puntiamo in particolare sui turisti italiani, anche perché è un Festival parlato. Dai social, possiamo fare una stima in percentuale: l’85 per cento dei follower è italiano. Social che, a proposito, hanno una grande importanza per il Festival: abbiamo 45 mila follower che spesso danno consigli e suggerimenti. E’ anche un grande lavoro per noi, ma che serve a fidelizzare il turista”. Mancare a questa manifestazione è davvero un peccato. Anche perché è unica nel suo genere: cinque giorni di incontri a ingresso libero con personaggi che raccontano l’attualità di dieci secoli di storia, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente alla scoperta dell’America.

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