‘CLIC – 10 giorni guidato dal vento’ debutta a Melzo, le parole di Paolo Goglio

Ha firmato interamente un film, ha deciso di aprire una scuola per insegnare a creare un selfie-film e creato un’associazione. Stiamo parlando di Paolo Goglio, che con il suo ‘CLIC – 10 giorni guidato dal vento’ ha già strabiliato gli addetti ai lavori e che venerdì presenterà per la prima volta il suo selfie-movie al pubblico, al teatro Trivulzio di Melzo, vicino Milano. Lo abbiamo intervistato per conoscere qualcosa in più sulla pellicola, sul futuro e sui progetti.

“Inizialmente il film è nato per trasmettere un tipo di comunicazione dopo che, per dieci anni, mi sono allenato con 150 puntate di format ceduti a 27 tv diverse, tra cui Odeon, Telereporter, Tele Capodistria, Canale 10 di Roma. Da quando sono diventati così importanti i social, la nostra centralità ne è uscita sbilanciata. Il film è anche un po’ una parodia di tutto ciò. Perché noi ci lamentiamo sempre del tempo che non c’è, ma alla fine quelle due ore per stare sui social e spettegolare le troviamo. Abbiamo dimenticato, in questo modo, i rapporti d’origine, le domande che dovrebbero guidarci: cos’è la vita? Cos’è il tempo? Il rischio è di prendere una sportellata quando ci succede qualcosa di brutto perché non ci eravamo posti le domande, non avevamo trovato il tempo per farcele”.

La pellicola è il tempo dilatato, ma anche imprigionato nella telecamera al momento giusto. “Abbiamo sfruttato il pianeta, mandandolo in overdose. E c’è pure chi si lamenta se diminuiscono i consumi, le banche e i politici, mentre il pianeta ringrazia quando accade. Nel mio film ho voluto inserire la spontaneità, la naturalezza. Il messaggio è che non dobbiamo perdere minuti preziosi. In più, ho azzerato i costi. Ho cambiato i parametri che, negli ultimi dieci anni, hanno impantanato l’Italia della comunicazione artistica. Togliendo la zavorra, il peso, come una mongolfiera ci si libera di nuovo di tutto e si ritrova anche la felicità. Sono anni che in Italia ci siamo fossilizzati sul nulla, con cinepanettoni e tv trash. Gli ascolti si possono fare anche inserendo la qualità nei programmi e nei film”.

Paolo Goglio ha il suo sito in cui invita a imparare, come fossimo a un self-service, come creare dal nulla un film: “Filmati, videoclip, vere e proprie produzioni cinematografiche. Si può produrre un film dalla A alla Z senza spendere molti soldi, senza la burocrazia che ti mette i bastoni tra le ruote. Ho lanciato il mio invito alle scuole, ai circoli sociali per fare workshop e seminari in cui parlarne”. C’è poi l’associazione ODV (Organizzazione di volontariato), di cui Goglio è fondatore e presidente e che vede già una settantina di soci. “Necessaria per continuare a sviluppare i progetti, per creare un gruppo operativo di persone che prosegua la mission di comunicazione universale”. Associazione indispensabile pure per il sequel e il triquel di CLIC – 10 giorni guidato dal vento. Goglio a proposito del sequel dà un’anticipazione: “Ci sarà la splendida attrice Nadi Paola Matrone, ma manterrò questo stile di ripresa. L’obiettivo, però, è fare cose ancora più avanzate, creare film di massa. Voglio coinvolgere centinaia di migliaia di persone, scuole e intere città, per portare a più persone possibili il messaggio di pace, di luce e di amore. CLIC, come dice il nome, è una pellicola che, quando ti alzi dalla poltrona, magari senza sapere come, ti ha fatto clic nel cervello. Ti fa dire: accidenti, c’è qualcosa!”.

Se gli addetti ai lavori hanno già potuto guardarlo al cinema Anteo di Milano, l’appuntamento di venerdì al Teatro Trivulzio di Melzo sarà il vero debutto davanti al pubblico. Alla proiezione, è associato un evento benefico, grazie alla partecipazione della Aleimar Onlus, associazione che farà raccolta fondi per il progetto ‘Piccole farfalle’, che tutela i bambini vittima di violenza, anche fisica, in Brasile. Ci saranno alcune clip e una sorta di tavola di sensibilizzazione”.

Goglio desidera infine fare alcuni ringraziamenti: “Il gruppo artistico melzese per la co-organizzazione, il Teatro Trivulzio di Melzo che ci ha donato gratuitamente gli spazi, l’associazione La Clessidra e il Comune di Melzo per il patrocinio”.

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