Liberalizzazione aperture festive: sciopero a Pasqua

Le organizzazioni sindacali Filcams CGIL Perugia/Terni, Fisascat CISL Umbria e Uiltucs UIL Umbria, ribadiscono la contrarietà alle aperture dei negozi, supermercati e Centri Commerciali in prossimità delle festività nazionali e chiedono il rispetto dei valori espressi nelle festività civili e religiose, per le persone e le famiglie intere.

“Nonostante le promesse elettorali e i diversi disegni di legge presenti in parlamento – scrivono in una nota – le OO.SS. devono riscontrare che l’azione del Governo si è inspiegabilmente fermata, continuando a lasciare mano libera alle multinazionali del settore con le aperture dei centri commerciali. Non è accettabile l’atteggiamento intrapreso dalle aziende della Grande Distribuzione Organizzata (Confcommercio e da Federdistribuzione) che hanno di fatto peggiorato le condizioni di lavoro e vita familiare dei lavoratori e delle lavoratrici”.

“No a lavorare nelle feste! Il commercio nelle festività non è indispensabile!! Le Lavoratrici e i lavoratori devono poter trascorre i giorni di Pasqua, Pasquetta, Festa della Liberazione e la Festa dei Lavoratori con le loro Famiglie!!! – proseguono i sindacati – La nostra protesta continua per restituire diritti e dignità sottratti in nome di una liberalizzazione che doveva portare aumento del Pil ma che di fatto ha determinato tanti abusi e soprattutto tanto precariato, ritenendo indispensabile una regolamentazione delle aperture per restituire ai territori una sostenibilità reale. Pertanto si proclama a livello regionale Umbria in tutti i centri commerciali, negozi, supermercati e ipermercati delle aziende associate alle associazioni datoriali in indirizzo la proclamazione di sciopero per l’intero turno di lavoro per il giorno 21 aprile, e l’astensione dal lavoro per il 22 Aprile, 25 Aprile, 1 Maggio e invitiamo i lavoratori che hanno la prestazione festiva nel turno di lavoro a non dare la propria disponibilità. Inoltre le OO.SS. si rendono disponibili a predisporre la comunicazione di non disponibilità per le lavoratrici e i lavoratori nei giorni di astensione”.

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