Metalmeccanici: Uilm-Uil Umbria a Todi per parlare di rinnovo del contratto

Un esercito di più di 50 mila lavoratori attendono il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro: sono i metalmeccanici dell’Umbria. L’accordo tuttora in vigore scade a giugno. Il sindacato Uilm-Uil ha già iniziato una discussione al suo interno per trovare la bozza finale da presentare e portare al tavolo delle trattative.

Giovedì 7 marzo, i rappresentanti delle due sedi provinciali di Terni e di Perugia si sono ritrovate a Todi, alla presenza del segretario nazionale Rocco Palombelli. “Per l’industria la situazione è complicata, i dati raffigurano un’Italia che rischia di scivolare di nuovo in recessione. Il settore auto ha fatto da traino in questi anni, ma negli ultimi mesi il mercato si è contratto, così come altri settori manifatturieri, vedi l’acciaio. Noi vogliamo però lanciare un messaggio positivo ai lavoratori e alle aziende perché rinnovare subito il Contratto significa dimostrare all’Italia e ai mercato che il settore metalmeccanico è in grado di far ripartire l’Italia”.

Tra le proposte avanzate e di cui si è discusso a Todi ci sono aumenti dello stipendio e più welfare aziendale: “Quelle integrazioni al reddito in grado di supplire alle mancanze dei governi in tema sanitario e pensionistico”. Sul tavolo anche la maggiore sicurezza e la formazione dei lavoratori, alla luce delle nuove sfide poste dall’industria 4.0 e dalle nuove tecnologie.

Simone Lucchetti, segretario provinciale ternano della Uilm e coordinatore regionale del sindacato, ha spiegato: “In questa situazione si salvano le aziende che hanno diversificato la produzione, investito in ricerca e sviluppo portando così sul mercato prodotti forti”. L’opposto di chi ha cercato di tagliare i costi attraverso l’abbattimento occupazionale. “In Umbria ci sono aziende come JP Industries, Ast e Tifast che sono in pieno sviluppo e altre che sono in crisi profonda come Electroterni e la ex Merloni; le ultime due non hanno diversificato e hanno un destino quasi segnato”.

La Uilm-Uil, a Todi, ha affrontato anche temi nazionali: “Non abbiamo avuto buoni rapporti con gli ultimi governi perché questi hanno immaginato fosse possibile fare a meno di discutere con il sindacato. Si sono aperti conflitti e danni dal punto di vista sociale: la riforma del mercato del lavoro, con la quasi eliminazione degli ammortizzatori sociali, e un sistema pensionistico duro” ha detto Palombelli. Che ha chiosato: “Nella manifestazione del 9 febbraio non abbiamo manifestato contro qualcuno, ma per dimostrare che le cose così non vanno bene. Non abbiamo contrastato il Reddito di cittadinanza così come Quota 100, ma riteniamo che il sistema pensionistico non possa essere gestito con le quote perché i lavori non sono tutti uguali”. Il 13 marzo sull’argomento ci sarà un incontro con il ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “Sul reddito minimo garantito, la Uilm si è sempre battuta affinché questo fosse rappresentato da minimi contrattuali. Se malauguratamente si stabilisse un reddito minimo inferiore ai mini contrattuali, si abbasserebbero ulteriormente le retribuzioni”.

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