Da Chs Group una linea biodegradabile per il take away

chs group bio

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Con una linea di articoli take away completamente biodegradabili, Chs Group sarà protagonista alla prossima edizione del Sigep di Rimini, la fiera internazionale leader nei settori della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè che aprirà i battenti il prossimo 19 gennaio. L’azienda di Soresina, in provincia di Cremona, operante nel settore delle forniture di prodotti professionali per il settore Ho.re.ca., metterà infatti in mostra nel padiglione D5 (stand 170) le ultime novità e i prodotti firmati Mytakeaway.it, il marchio dedicato ai prodotti della ristorazione da asporto come sacchetti, vassoi, foodbox, vaschette, cannucce, coni, bicchieri, tovaglioli e contenitori per il cibo da asporto realizzati in cartoncino ma anche in altri materiali biologici, dalla polpa di cellulosa all’Htb, un materiale rivoluzionario e brevettato studiato per soluzioni di packaging.

Come documentato dal rapporto del primo Osservatorio nazionale sul mercato del Takeaway in Italia, la tendenza al cibo da asporto è in forte aumento: i dati parlano di un incremento della spesa media dei consumatori del 56% e un volume di affari per i ristoranti pari a 50 milioni di euro in un mercato con un potenziale di 1,77 miliardi di euro su base annua. «Il consumatore ha ormai sempre più fretta e spesso non ha tempo per sedersi a un tavolo – sottolinea Carlo Scalabrini, amministratore delegato di Chs Group -. Il cibo da asporto sta di fatto “entrando” nella vita comune di molti ed è ricercato da persone di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali. È fondamentale, però, non improvvisare con il packaging che accoglierà le tue preparazioni. Non è sufficiente l’utilizzo di un’ottima materia prima, oggi diventa fondamentale saper “vestire” al meglio il “cibo da portar via” in modo da renderlo non solo desiderabile agli occhi di chi lo vuole acquistare, ma anche pratico e “sicuro” mentre lo consuma».

Riguardo ai materiali è cresciuto l’interesse a sviluppare materiali con credenziali più «green» come le cosiddette bioplastiche a base di amido che possono essere compostate a livello industriale e si degradano più rapidamente delle plastiche normali. Il tutto anticipando la normativa: cannucce, piatti e bicchieri di plastica, agitatori per mescolare le bevande e contenitori per bevande e cibi in polistirene espanso saranno infatti messi presto al bando dalla direttiva europea che entro il 2021 impone la riduzione del consumo di prodotti in plastica monouso e il relativo aumento dell’utilizzo di prodotti riutilizzabili e/o riciclabili.

«Al posto del tradizionale Pet, usato per bottiglie e contenitori, si potrebbe ricorrere al Pla che deriva da risorse rinnovabili come l’amido di mais è compostabile – conclude Scalabrini -.  Non è escluso che in futuro vi siano novità sull’uso di nuovi materiali tipo la canapa, la quale pare sia una coltivazione molto efficiente per l’industria della plastica eco-sostenibile, poiché è in grado di integrare o sostituire materiali plastici di nuova generazione come, appunto, il Pla».

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