Federalberghi Umbria: Natale e Capodanno con il pienone

settore alberghiero

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Ottimi risultati per il turismo in Umbria tra Natale e Capodanno. A dirlo è Federalberghi Umbria Confcommercio che ha fatto un’indagine su un campione di 50 strutture. Per il 71% l’andamento generale è stato migliore del 2017 e stabile per il restante 29% del campione.

A Natale, il 47% delle strutture ha fatto registrare una percentuale di occupazione medio delle stanze tra il 50 e il 100%, un altro 19,6% tra il 25% e il 49%, con un aumento rispetto al 2017 che per il 40% degli intervistati è andato da un minimo di 11% a un massimo del 100%.

Umbria sold out a Capodanno: il 96% degli alberghi ha visto le stanze occupate in una percentuale che oscilla tra il 75% e il 100%; per il restante 4%, si è andati comunque oltre il 50%. Il 57% delle strutture ha registrato una crescita rispetto al Capodanno dell’anno precedente. Buona la permanenza media. Tre notti per il 33,3%, due notti per il 49%, una notte solo per il 9,8%. Un 7,9% è rimasto più di quattro notti. Le prenotazioni dirette, vale a dire via telefono, mail o sito, sono state il 50% del totale per il 53% degli intervistati. Il che significa che i turisti non sono passati dai cosiddetti Ota (Online Travel Agencies, tipo Booking), cercando di evitare il costo dell’intermediazione.

Per la provenienza, in Umbria sono arrivati per lo più italiani, dalle zone limitrofe del Centro (41,2%), poi dal Nord Italia (29,4%), quindi dal Sud (19,6%). Cautela tra gli operatori per l’Epifania, anche a causa delle condizioni climatiche che danno la possibilità di nevicate, in particolare al Centro-Sud. Il 35,3% si attende comunque un incremento di presenze tra il 25% e il 49% rispetto all’anno scorso, l’11,8% tra il 50 e il 74%. Le prenotazioni online e last minute faranno la differenza.

Soddisfazione viene naturalmente espressa da Federalberghi Umbria, in particolare dopo gli ultimi anni difficili per gli albergatori. I risultati di quest’anno sono il frutto di campagne di promozione e comunicazione messe in campo dalla Regione Umbria. Il timore, fa sapere l’associazione, “è che lo sforzo eccezionale in termini di impiego di risorse compiuto per recuperare i danni di immagine provocati dal terremoto non abbia continuità, con effetti molto dannosi per un comparto che mostra ancora una volta di avere un ruolo decisivo per l’economia regionale”.

Federalberghi sostiene parallelamente l’impegno delle strutture per una diffusa riqualificazione e per la scelta consapevole dei punti di forza su cui fondare l’appeal della propria offerta: anche in questo caso sollecitando in parallelo la Regione a dare continuità all’impegno di risorse da destinare a questo scopo.

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