Lavoro nei campi in Umbria: regolari 5.853 stranieri

In agricoltura, in Umbria, trovano occupazione regolarmente 5.853 stranieri sugli oltre 346mila provenienti da ben 155 Paesi diversi che con 30.612.122 di giornate rappresentano ben il 26,2% del totale del lavoro necessario nelle campagne italiane. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha collaborato al nuovo Dossier statistico Immigrazione 2018 Idos.

La nazionalità di gran lunga più rappresentata in Italia – sottolinea Coldiretti – è quella rumena, con 110.154 lavoratori, seguono i marocchini con 32.826 occupati e gli indiani (32.370); poi albanesi (30.799), polacchi (13.532), tunisini (12.881), bulgari (12.439) e slovacchi (6.337). Il 48,1% degli stranieri occupati in agricoltura – continua Coldiretti – si concentra in 15 province, quelle che di fatto registrano i numeri più alti di lavoratori stranieri: Foggia (5,8%), Bolzano (5,4%), Verona (5,0%), Latina (4,1%), Cuneo (3,8%), Ragusa (3,7%), Salerno (2,6%), Ravenna (2,6%), Cosenza (2,4%), Trento (2,3%), Ferrara (2,2%), Forlì-Cesena (2,2%), Bari (2,1%), Matera (1,9%) e Reggio Calabria (1,9%).

Sono molti i “distretti agricoli” – aggiunge Coldiretti – dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale. I lavoratori stranieri – conclude Coldiretti – contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo su un territorio dove va assicurata la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale”.

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