Un progetto europeo innovativo: LivingLAB

Si è svolto nel pomeriggio di ieri, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia, uno degli incontri previsti di presentazione delle linee guida dell’innovativo progetto europeo LivingLAB, in collaborazione con Regione Umbria, Sviluppumbria S.p.A. e Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
LivingLAB è finalizzato a generare ambienti di innovazione aperta in cui promuovere un’aggregazione reale tra gli attori territoriali e, a partire dai bisogni reali degli utenti, generare percorsi di co-creazione di nuovi servizi, prodotti e infrastrutture sociali, in vista di una futura applicazione su larga scala e a un ritorno economico.
All’incontro hanno partecipato l’Assessore Regionale Prof. Antonio Bartolini, il Direttore di Sviluppumbria Dott. Mauro Agostini e il Prof. Massimiliano Marianelli, delegato del Rettore alla Didattica nonché docente del dipartimento.
Dopo il saluto istituzionale del Direttore del Dipartimento, Prof.ssa Claudia Mazzeschi, che ha sottolineato il particolare interesse del progetto, definito come “rivolto al futuro ma ancorato al passato” e in grado di “coinvolgere dal basso tutti gli attori sociali e in particolare gli studenti di Scienze Umane, pronti a cogliere la sfida loro lanciata e trasformarla in opportunità per il loro futuro”, è seguito l’intervento del Direttore Generale di Sviluppumbria S.p.A. Mauro Agostini, che ha presentato i due contenitori principali dell’iniziativa: quello virtuale, una piattaforma informatica, e quello fisico, ossia il quartiere di Monteluce, recentemente riqualificato, all’interno del quale verrà aperto il cosiddetto LivingLAB.
Mauro Agostini ha quindi tracciato le linee fondamentali dell’iniziativa, da costruire insieme a tutti gli attori coinvolti a seconda delle esigenze che emergeranno dalla cittadinanza, nell’ottica di stimolare innovazione e partecipazione. Si verrà a creare una stretta convergenza tra Università, istituzioni, imprese e cittadini, in grado di portare alla nascita di un percorso che avrà il potenziale di condurre alla registrazione di brevetti e quindi all’implementazione imprenditoriale dell’idea proposta. Tutto questo sarà realizzato grazie a un fondo strutturale europeo di più di due milioni di euro, di cui una parte coprirebbe l’acquisto di macchinari (personal computer, stampanti 3D o altro, a seconda delle esigenze manifestate dalla cittadinanza) e il resto andrebbe proprio a finanziare le idee presentate.
È seguito l’intervento dell’assessore regionale Antonio Bartolini, il quale ha evidenziato come, in una società sempre più basata sul cosiddetto “immateriale economico” e sull’impresa creativa, gli studenti del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione possano dare un contributo fondamentale, soprattutto nell’ambito delle cosiddette Digital Humanities.
“Si tratta di un progetto – ha aggiunto quindi il Professore Massimiliano Marianelli– che partendo dalla base individua i bisogni reali di cittadini, imprese e istituzioni. Non soluzioni calate dall’alto ma compartecipate, in cui, come nella moderna teoria didattica, le istituzioni fungono da agevolatori, da tutor se vogliamo”.
Le linee di azione del progetto sono numerose: si va dal coinvolgimento e confronto tra cittadini, imprese, centri di ricerca e istituzioni in spazi dedicati (Le 4 P: Public, Private and People Partnership) ad una vera e propria rivoluzione nel sistema regionale dell’innovazione che coinvolgerà inizialmente 8 Digipass, ossia spazi aperti distribuiti in tutto il territorio e utili ad accompagnare cittadini e imprese nel cogliere le opportunità messe a disposizione delle nuove tecnologie, al fine di favorire l’innovazione.
Nel quartiere di Monteluce verranno realizzati DigiPass e il vero e proprio LivingLAB. Che entrerà a far parte di una rete Europea, la cosiddetta ENOLL (European Network of Living Labs), che conta attualmente oltre 150 membri attivi in tutto il mondo, tra cui Francia, Spagna, Italia, Belgio, Finlandia, Svezia, Svizzera, Danimarca e Germania.
Attualmente sono state individuate le principali aree tematiche per le cosiddette “sfide sociali”, ossia problematiche di forte impatto sociale su cui attivare “comunità di azione”. Queste aree sono: turismo, ambiente, cultura, digital humanities, inclusione social e inclusione digitale, biotechnology e sicurezza.

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