UmbriAttiva, Ranelli (Cgil Umbria): “Quando passiamo dalle parole ai fatti?”

Giuliana Renelli, segretaria regionale di Cgil Umbria, contesta le parole dell’assessore Paparelli sull’iniziativa ‘UmbriAttiva’: “Sono ormai giorni che l’assessore regionale Paparelli attraverso gli organi di informazione, pubblicizza con grande enfasi questo programma per le politiche attive del lavoro, con una messaggio sul quale, però, riteniamo utile fare un po’ di chiarezza”.

Spiega Renelli: “Il 17 luglio scorso, in un incontro in Regione, ci è stato presentato il “Piano stralcio 2018” delle politiche attive del lavoro per l’Umbria, con un finanziamento pari a 41 milioni di euro. Piano da almeno 2 anni, meglio conosciuto come garanzia giovani, pacchetto giovani, pacchetto adulti e bando Cresco. Intervento peraltro anche un po’ contestato, in quanto basato su misure già proposte in passato e che non avevano dato risultati eclatanti. Ma la risposta della Regione alle perplessità sollevate al tavolo, è stata che non si potevano fare interventi innovativi e differenti, in quanto il finanziamento era finalizzato a chiudere la copertura delle azioni per il 2018 e rispondere alle tante persone in lista d’attesa che non avevano potuto accedere al Piano per mancanza di fondi”.

Ancora la segretaria regionale di Cgil: “Dunque, i finanziamenti – peraltro nel frattempo scesi a 35 milioni di euro da quanto leggiamo sulla stampa – non sono nulla di nuovo, ma la necessaria copertura per garantire la prosecuzione di interventi a scorrimento, rivolti prima di tutto a coloro che erano già iscritti ai Cpi (in lista d’attesa ) e che non avevano potuto usufruire di azioni di politiche attive del lavoro per mancanza di fondi. Insomma, anche se con grande enfasi, si cambia sostanzialmente il nome all’esistente. In tema di novità, invece, sarebbe interessante sapere dall’assessore quando avverrà il vero lancio dell’Arpal Umbria, la nuova agenzia regionale per il lavoro. Quando si procederà al nuovo accreditamento delle agenzie formative? Quando si pubblicheranno i bandi per l’acquisizione di singole competenze? Quando partirà la validazione delle stesse e il libretto elettronico del cittadino? Insomma, quando passeremo dalla politica degli annunci a quella dei fatti? L’Umbria ha bisogno di scelte coraggiose in materia di lavoro, anche al costo di scontentare qualcuno”.

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