Gli autori finalisti del Premio Campiello,creato da Confindustria Veneta, ricevuti da un folto pubblico

Grazie ad una proficua collaborazione tra Comune di Perugia, Anthea (sponsor ufficiale della manifestazione), AboutUmbria (associazione di promozione culturale e turistica delle eccellenze del territorio) e l’Università per Stranieri, tre dei cinque finalisti del prestigioso Premio Campiello si sono presentati alla città.

L’evento – come ha sottolineato Flavio Marelli, presidente di Anthea, che ha aperto la manifestazione – ha avuto una presenza di pubblico tale da ritenere la città di Perugia tappa obbligata del Premio Campiello anche il prossimo anno. Teresa Severini ha evidenziato come la sinergia e collaborazione tra enti e associazioni, possa portare a Perugia eventi di notevole importanza che riescono come in un “ campiello – piazza veneziana simbolo del premio” – a far dialogare le persone e a riempire le sale, anche quelle molto grandi come l’aula magna dell’Università degli Stranieri che, con i suoi 200 posti, gremita di pubblico, ha rappresentato nel modo migliore la risposta culturale della città. D’altronde il Premio Campiello, creato da Confindustria Veneta, è uno dei premi di letteratura più importanti e prestigiosi e la risposta della città all’incontro con gli autori ne è ampia dimostrazione, un appuntamento che gli amanti della letteratura non potevano certo mancare.

Sono potuti intervenire soltanto tre dei cinque finalisti: Francesco Targhetta che ha presentato il suo romanzo Le vite potenziali edito da Mondadori, nel quale racconta tre esistenze solo parzialmente espresse di tre uomini che lavorano per una ditta informatica, Davide Orecchio, autore della raccolta di racconti Mio padre la rivoluzione che hanno come minimo comune denominatore la rivoluzione pubblicato da Minimum Fax, e Helena Janeczek che con il suo romanzo biografico sulla vita della fotografa Gerda Taro uscito per i tipi di Guanda, La ragazza con la Leica, ha già vinto il Premio Strega.

Il moderatore della serata è stato il giornalista RAI Alessio Zucchini che con le sue domande agli autori ha saputo  far emergere lo stile, le peculiarità e il carattere dei tre finalisti.

 

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