Africa Eco Race, la nuova sfida di Gian Luca Tassi

Africa Eco Race, si chiama così la nuova sfida di Gian Luca Tassi. Più vera e avventurosa, anche se meno conosciuta della Dakar che si corre da 10 anni in Sud America, la corsa partirà il prossimo 30 dicembre da Montecarlo. Tassi utilizzerà un veicolo completamente elettrico per portare a termine la sfida.

Quando nel 2009 la Dakar, quella entrata nelle leggenda, decise di trasferirsi in Argentina, un pugno di piloti capitanati da Hubert Auriol, soprannominato non per niente l’Africain, decise di restare in Africa. Dando vita all’Africa Race, sul vecchio percorso: Francia, Spagna, Marocco, Mauritania e Senegal, con arrivo sul Lago Rosa, a pochi chilometri da Dakar. Tassi aveva già corso quella gara in moto, in sella a un Cagivone, nel 1999, senza però arrivare in fondo a causa di una caduta in Mauritania, con clavicola rotta. Ora vuole riprovarci.

La presentazione dell’impresa a Venezia, alla conferenza stampa in cui è stato svelato tutto sull’edizione dell’Africa Race. Tassi parteciperà un po’ a sorpresa dopo la disavventura dell’anno passato. Nel gennaio del 2017, al termine della Dakar, Gian Luca era poi rimasto sette mesi in ospedale, bloccato da un’infezione che stava per costargli pure la vita. Arrivare però al traguardo di Buenos Aires, su una Ford Raptor del R Team, per Gian Luca, Massimiliano Catarsi e Alessandro Brufola Casotto, aveva significato tantissimo. Il primo disabile italiane ad aver mai completato la Dakar. E ora vuole la nuova sfida, benché i medici gli abbiano consigliato di non farlo.

La gara, organizzata da Jean-Louis Schlesser, dopo 12 tappe si chiuderà a Dakar il 13 gennaio. Il pilota umbro ci sarà con un SSV elettrico di nuova concezione, costruito da una equìpe spagnola. “Useremo questo veicolo che gli spagnoli del team Jaton stanno costruendo: si chiama Pastor ed è assemblato con alcuni componenti Can Am e altri Yamaha. Un mix con una cellula e un abitacolo invece creati da loro e con un motore costruito tra tre pacchi batterie, che ci consentono un’autonomia di 200 chilometri”.

Al fianco di Tassi ci sarà di nuovo Alessandro Brufola Casotto, che farà da navigatore. “La vera sfida per noi è di portare il mezzo a Dakar, ma ce la faremo, riusciremo a dimostrare che si può arrivare fino in fondo a una gara così difficile. E sarebbe anche la prima volta per una vettura elettrica. Mi fido di Alessandro e poi io sarò accanto a lui e quindi il road book lo guarderemo insieme”. Ancora Gian Luca: “Qualsiasi cosa accadrà al mio corpo, la prenderò come verrà. Sto facendo una cosa che voglio fare e per questo accetterò quello che potrà capitare”.

Con Gian Luca Tassi sbarcherà in Africa un messaggio di solidarietà: “Da pochi giorni sono stato confermato Cavaliere Guardiano di Pace di Assisi e porterò quindi la bandiera della pace con me e saremo anche portatori di un messaggio umanitario in Africa. Mi piacerebbe unire a questo anche la Fondazione Meoni, visto che si va in Senegal, ma devo ancora parlarne con la famiglia. So già però che riusciremo a trovare un modo per collaborare insieme”.

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