Cooperazione, al via 72milioni di euro per combattere il gap dell’insularità

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Prevenzione del rischio incendi, sicurezza in mare, protezione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, reti transfrontaliere dei servizi per l’impiego e mobilità transfrontaliera degli studenti. Sono gli ambiti progettuali che verranno finanziati attraverso i fondi a disposizione del terzo avviso del Programma di Cooperazione Italia-Francia “Marittimo”. Oltre 42milioni di euro, di cui 36 derivanti dai fondi Fesr, per i quali la scadenza è fissata al 17 luglio. Con l’approvazione dei progetti del terzo avviso, si arriverà ad allocare il 93% dei 200milioni di euro da cui è complessivamente composto il budget.

I progetti devono coinvolgere l’intera area interessata, che comprende 6milioni e mezzo di abitanti sparsi tra Corsica, Sardegna, Liguria, le cinque province della costa toscana e i dipartimenti francesi delle Alpi-Marittime e del Var, nella Provence-Alpes-Côte d’Azur. Per raggiungere l’obiettivo – superare i limiti dell’insularità, in particolare nelle zone interne – ci si muove su quattro ambiti: promozione della competitività delle imprese nelle filiere transfrontalere, protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e gestione dei rischi, miglioramento dell’accessibilità dei territori e della sostenibilità delle attività portuali, aumento delle opportunità d’impiego sostenibile e di qualità. I partner coinvolti sono 234. Fra questi Autorità portuali, privati, Camere di commercio, istituzioni, associazioni e Università.

Il primo avviso da 73milioni di euro, risalente al dicembre del 2015, finanzia 38 progetti, di cui 36 con partner sardi per un totale di 65 partecipazioni partenariali isolane, dato che alcuni soggetti sono presenti in più progetti. Analiticamente, 21 progetti si occupano di promozione della competitività delle imprese, 13 di protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e gestione dei rischi, 4 di miglioramento delle connessioni di trasporto per merci e passeggeri.

Il secondo avviso del dicembre 2016 finanzia 32 progetti: 31 i partner sardi con 51 partecipazioni partenariali. Totale: 70milioni di euro. Sette progetti riguardano la protezione delle acque marine nei porti e la sostenibilità delle attività portuali, 5 la promozione dei prodotti turistici e il miglioramento dell’accessibilità e sostenibilità dell’offerta turistica, gli altri la sicurezza della navigazione, lo sviluppo di infrastrutture e servizi nei porti, la realizzazione di piattaforme integrate Ict, la gestione e valorizzazione integrata del patrimonio culturale, la promozione delle opportunità di lavoro sostenibile e l’inserimento attraverso l’attività economica.

«Superare i limiti dell’insularità e garantire infrastrutture, connessione, network e nuove opportunità di lavoro grazie all’alta tecnologia, all’innovazione e al digitale rientra tra le missioni che ci siamo dati», dice il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione, Raffaele Paci. «Con costruiamo ponti verso le Regioni più vicine – aggiunge – facciamo asse con la Toscana, la Liguria e soprattutto con la Corsica, che come noi è penalizzata perché ancora non ha il metano, è condizionata dagli spostamenti possibili solo in nave e in aereo ed è stretta dalla necessità di avere più infrastrutture». Secondo Paci, «essere un’isola periferica e scarsamente popolata come la Sardegna genera un gap oggettivo, ma possiamo e dobbiamo riuscire a superarlo anche attraverso questo progetto transfrontaliero che ci permette di fare rete e costruire sinergie con la partecipazione dei privati».

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