Area di crisi industriale complessa Terni – Narni: presentate le linee guida

A Terni sono stati presentati i contenuti e le finalità delle Linee guida del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) dell’Area di crisi industriale complessa di Terni – Narni, nonché l’Accordo di programma per la sua attuazione. Erano presenti presidente e vice presidente della Regione Umbria, i sindaci di Terni e di Narni e di altri Comuni della provincia, rappresentanti economici, sindacali e imprenditoriali, il direttore regionale allo Sviluppo economico Luigi Rossetti.

Il Mise ha fornito alcuni elementi strategici: consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde, incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare a promuovere processi di manifattura intelligente, in linea con le strategie nazionali digitali ‘industria 4.0’, la riqualificazione energetica e ambientale secondo i principi dell’economia circolare e gli obiettivi comunitari di sostenibilità ambientale dello sviluppo produttivo; orientare e sostenere le pmi del manifatturiero verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto, agevolare il reimpiego e la riqualificazione de lavoratori di uno specifico bacino occupazionale, promuovere azioni formative e scientifiche per supportare gli imprenditori locali, coinvolgendo il Polo Scientifico Didattico di Terni, potenziare le infrastrutture digitali e logistiche delle aree industriali.

A conclusione della ‘Call’ Invitalia, ci sono state 212 manifestazioni d’interesse per 612,5 milioni di euro di investimenti e una previsione di incremento di 2.131 addetti. Il settore manifatturiero assorbe il 61% degli investimenti e il 44% dell’occupazione prevista; 44 manifestazioni d’interesse per oltre 6 milioni di euro per R&S. Le proposte di investimento tra manifatturiero, turismo e servizi alle imprese sono 128 e raccolgono il 76% delle risorse totali (più di 467 milioni di euro). Il 65% è per progetti di piccole dimensioni (fino a 1,5 milioni di euro); tra un milione e mezzo e 20 milioni ci sono 39 proposte (per 190 milioni di euro e 519 addetti incrementali). Sopra ai 20 milioni ci sono 4 proposte di investimento per oltre 245 milioni di euro e 400 addetti.

Per gli indirizzi strategici del Prri, le priorità vanno a chimica verde, metallurgia, filiere produttive relative, agroalimentare. Sono rivolte a manifattura intelligente, efficientamento energetico, ambiente, economica circolare e ai lavoratori da rioccupare: chi è stato licenziato, i disoccupati che non percepiscono più ammortizzatori sociali, disoccupati e percettori di indennità di mobilità o Naspi, lavoratori percettori di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro, gli assunti in esubero ai vincoli di legge.

Regione Umbria interverrà con 38 milioni e 800 mila euro. Di questi, 9 milioni e 800 mila per investimenti delle pmi, 4 per strumenti finanziari, 2 per pmi innovative e start up, 6 per efficienza energetica, 7 per ricerca e sviluppo, 7,5 per politiche attive del lavoro, 1,6 per living lab, 350 mila euro per interventi di sviluppo del terziario, 550 mila per cofinanziamento dell’Accordo Alcantara.

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