Vertenza Nestlé – Perugina: incontro al Mise, la posizione dell’azienda

Oggi al Mise ci sono stati importanti sviluppi sulla vertenza Nestlé – Perugina. Alla presenza del vice ministro, Teresa Bellanova, delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali, Nestlé Italia ha infatti confermato gli obiettivi del piano industriale: investimenti per 60 milioni per ammodernare la fabbrica e per lo sviluppo di Perugina in Italia e all’estero, con l’export di ‘Baci’ come simbolo del Made in Italy.

L’azienda ha poi dato conto della situazione del piano occupazionale per la gestione responsabile degli esuberi che si determineranno con il termine della cassa integrazione. Leggiamo direttamente dalla nota dell’azienda: “Nestlé Italia ha ribadito la necessità di garantire a Perugina un futuro sostenibile e competitivo sul mercato nazionale e all’interno del Gruppo, considerando che il 40% della produzione di San Sisto è per le consociate estere di Nestlé”.

E ancora: “Nestlé Italia ha espresso soddisfazione per essere entrati in una fase operativa e concreta di gestione del piano occupazionale”. Sono stati quindi comunicati gli avanzamenti del piano: il numero dei lavoratori che hanno deciso di accedere all’esodo volontario incentivato è di 76. “Azienda e sindacati hanno convenuto di proporre l’adesione incentivata e volontaria al part time a 6 mesi, soluzione che in una sola settimana ha già raccolto oltre 90 adesioni su 150 posizioni disponibili”. Lo stipendio per sei mesi, unito all’incentivo alla trasformazione, porta a un reddito di circa 1.100 euro mensili su base annua, superiore al 20% circa di quello percepito oggi da un lavoratore con la Cassa integrazione.

Riattivati i contratti con le aziende locali e rese pubbliche le opportunità di ricollocazione sul territorio: sono 93 posizioni immediatamente disponibili. “Per le soluzioni in outplacement sul territorio, Nestlé Italia ha inoltre specificato che sono state selezionate e proposte esclusivamente le occasioni a tempo indeterminato. Per queste opportunità, l’Azienda intende attivare tutti gli strumenti di supporto (distacco in costanza di Cigs, formazione mirata, dote assunzione), idonei a favorire il successo di queste opzioni”.

Infine, “l’azienda si è resa disponibile, su richiesta sindacale, a verificare la possibilità di proroga della Cigs per avere più tempo a disposizione per completare la ricollocazione all’esterno dell’azienda dei lavoratori. Analoga disponibilità è stata espressa nel verificare la possibilità di attivare un programma di prepensionamenti”.

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