Fivi Romagna: nuovo spumante? No, grazie

Le aziende Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) della Romagna hanno scritto all’assessorato all’Agricoltura regionale, esprimendo perplessità sulla proposta di introdurre le tipologie Romagna Doc Spumante Bianco e Romagna Doc Spumante Rosé nel disciplinare della Doc.

Scrivono le aziende: “Il panorama delle Doc regionali è già troppo ampio, e le recenti esperienze in altre zone hanno dimostrato come il proliferare di nuove denominazioni non aiuti in alcun modo il consumatore, ma crei piuttosto confusione e faccia nascere dubbi sulla valenza di quelle stesse istituzioni”.

Prosegue la nota Fivi: “I disciplinari della Doc sono nati per tutelare il patrimonio ampelografico regionale e per salvaguardare il modo di fare vino di quel territorio. La proposta di modifica sembra essere invece, in questo caso, un tentativo di inseguire le mode di tendenza, quasi a voler ridurre il disciplinare a mero strumento di marketing”.

No alla proposta di modifica proposta dai grandi imbottigliatori, dunque. Rita Babini, delegate Fivi Romagna, spiega: “Probabilmente la moda delle bollicine ha fatto gola ai grandi imbottigliatori della nostra regione, che sperano di sfruttare il momento d’oro del Prosecco e di creare facili profitti. A nostro avviso, invece, questa proposta denota solo l’incapacità di dare valore alle produzioni storiche regionali, quali trebbiano, albana e sangiovese”.

Prosegue Babini: Per noi, avrebbe maggior senso considerare eventuali modifiche in seno alla Doc Trebbiano, dove sono già presenti le versioni Spumante e Frizzante, valorizzando un vitigno che risulta senza dubbio vocato a questi metodi di vinificazione”.

Fivi chiede da lungo tempo una modifica al voto nei Consorzi: “La richiesta è di rivedere il meccanismo di attribuzione dei voti all’interno dei Consorzi di Tutela, in modo da dare più spazio ai Vignaioli, evitando il dominio delle cooperative di primo e secondo grado nei Consorzi più importanti”.

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