Aceto Balsamico di Modena Igp: un 2017 da ricordare

Anno da ricordare, il 2017, per l’Aceto balsamico di Modena Igp. Non solo per gli eventi promozionali, le degustazioni narrative e i risultati ottenuti all’estero, ma per i dati economici, che hanno fatto segnare una crescita rispetto al 20167. Lo dice il Rapporto Qualivita Ismea 2017, presentato a Roma alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina.

Nel 2016, il settore delle Dop e Igp in Italia ha generato un valore di 15 miliardi di euro, che pesa sul totale dell’agroalimentare per l’11%; nell’export, il valore è arrivato a 8,4 miliardi di euro, consacrando la crescita degli ultimi anni. Nelle Dop, Igp e Stg, l’Italia ha il primato mondiale, con 818 Denominazioni nei comparti Food&Wine su 3.005 totali. L’Emilia Romagna comanda nel Food con 43 Dop e Igp (tra cui l’Aceto Balsamico di Modena Igp), per un valore di 2.751 milioni di euro; quindi c’è la Lombardia, con 34 prodotti a Denominazione. Nel Wine, primato al Piemonte con 59 Denominazioni, quindi la Toscana con 58.

Negli ultimi 10 anni, il numero delle Denominazioni è cresciuto del 40% in termini assoluti e del 70% in valore. L’export addirittura è cresciuto del 143% e l’Aceto Balsamico di Modena Igp è il prodotto più venduto all’estero, con il 92% della produzione che finisce fuori confine, circa la metà verso Paese extra Ue.

Nel 2017, sono stati prodotti 97,5 milioni di litri di Aceto Balsamico di Modena Igp, +3% sull’anno precedente, +5% rispetto a due anni fa. L’Igp, nel 2016, ha rappresentato il 99% dei volumi certificati in termini di valore alla produzione (385 milioni di euro, il 5,8% sul totale del comparto Food certificato Dop e Igp, il 26% del totale delle esportazioni Food a Indicazione Geografica, con 882 milioni di euro). Il valore al consumo è stato di 970 milioni di euro, in aumento.

Le iniziative del Consorzio di Tutela hanno sicuramente contribuito. Come il Progetto Usa, iniziato ad aprile con durata triennale, fino al 2020, che coinvolge istituti culinari, chef, blogger, giornalisti e influencer d’oltreoceano in attività da svolgere su web e social network. Investimenti ripagati, se consideriamo che per il New York Post, la provincia modenese è stata classificata come la capitale italiana del cibo (23 Ig riconosciute). Progetti simili in Germania e Francia.

Il direttore del Consorzio di Tutela Abm, Federico Desimoni, conferma: “La nostra mission è principalmente trasmettere i valori dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, garantirne la tutela a 360 gradi e trasmettere la cultura e la tradizione del prodotto per incrementare costantemente il grado di conoscenza, di consapevolezza e di coinvolgimento del consumatore per renderlo protagonista, non solo delle proprie scelte, ma pure dell’orientamento dei trend di mercato”.

Nel 2017, l’Aceto Balsamico di Modena Igp è stato presente anche al Fico di Bologna. E sarà ancora presente di modo che il consumatore possa conoscerlo nell’area tematica ‘Le terre del Balsamico’ attraverso la Balsamic Experience, degustazione narrativa – sensoriale.

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