Giornata della memoria: ricordi commossi in tutta la Regione

La medaglia dell’onore per ricordare, nella giornata della memoria anche i combattenti italiani che vennero internati nei lager durante l’ultima guerra: così nel corso della cerimonia odierna il Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, ha consegnato la Medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica, quale riconoscimento per i “cittadini deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra” a Romeo Mariucci, nato a Sigillo ed internato nel campo di concentramento tedesco di Stalag VIII, dove morì. La Medaglia d’onore è stata consegnata dal Prefetto a Emilio Mariucci, nipote di Romeo Mariucci.
C’è stata poi l’illustrazione dei lavori realizzati da numerosi istituti scolastici dell’Umbria sui temi legati alla Giornata della Memoria nell’Aula Magna dell’Ateneo “affollata di studenti delle Superiori, questa mattina, per l’iniziativa “A 80 anni dalle leggi razziali”, in occasione della Giornata della Memoria, organizzata dall’Università degli Studi, Prefettura di Perugia, Regione Umbria e Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea (Isuc), in collaborazione con Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, Associazione Italia/Israele di Perugia e Archivio di Stato di Perugia”.
“L’Università oggi è impegnata in quella che è la sua missione principale, educare; una missione che svolgiamo molto spesso con le scuole superiori – ha detto il Rettore Franco Moriconi -. Non una commemorazione, ma un ricordo delle vittime, che sono state tantissime ,e di coloro che hanno messo a rischio la loro vita per difendere la vita di altri. Un ricordo del momento più oscura della nostra storia in Italia, legato alle leggi razziali e a tutto ciò che ne derivò. Mi sento di dire ai nostri ragazzi di stare attenti: troppo spesso anche in Italia ci sono dei momenti in cui torna fuori la antisemitismo: è necessario essere ferrei e non trattare questi momenti con superficialità”, ha concluso Moriconi che ha citato Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.

I lavori sono stati coordinati dal professor Mario Tosti, presidente dell’Isuc, che ha illustrato l’attività di ricerca e di archivio svolta dagli studenti che ha portato alla realizzazione di un volume sui temi legati alla Giornata della Memoria.
Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, ha portato il saluto della Presidente Catiuscia Marini impossibilitata a intervenire per impegni istituzionali.
“Viviamo un momento di grande difficoltà per i tanti populismi che stanno cercando di minare i nostri valori – ha sottolineato la presidente Porzi -. Le legge razziali, come ha ricordato il Capo dello Stato non sono state una ‘svista’ di un particolare momento, ma una macchia indelebile della nostra storia. Per evitare che questo possa accedere di nuovo noi stiamo lavorando con grande determinazione e convinzione, perché la verità possa essere conosciuta. Grazie per questo volume – ha concluso Porzi rivolgendosi a studenti e insegnanti -: un lavoro carico di quei principi attraverso i quali costruire la nostra ‘tenuta’, la nostra forza come comunità”. La presidente Marini ha comunque ricordato che “il 27 gennaio non deve solo rappresentare il giorno del ricordo, ma anche quello in cui ciascuno di noi riconferma il proprio personale impegno a non dimenticare ed impedire il ritorno di vecchi e nuovi fascismi perché, come abbiamo scritto nella campagna istituzionale in occasione della Giornata della memoria, ‘dimenticare li fa tornare’”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della ricorrenza della Giornata della memoria.
“Mai avremmo pensato – afferma – che ad 80 anni di distanza dall’odiosa introduzione in Italia delle leggi razziali, varate nel 1938 dal regime fascista, si tornasse a parlare di razza, addirittura inserendo questo orribile argomento tra quelli dell’attuale dibattito politico”.
“Ha profondamente ragione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – prosegue -, quando afferma che dal razzismo come dall’antisemitismo ci salva e ci salverà l’articolo 3 della nostra Costituzione, laddove si sancisce il rifiuto di ogni tipo di discriminazione”.
“E non c’è modo migliore per onorare la memoria delle vittime della Shoah e ribadire i grandi ed irrinunciabili valori dell’uguaglianza, dell’antirazzismo e dell’antisemitismo – conclude la presidente Marini – che rinnovare oggi l’impegno di ciascuno di noi ad impedire che simili atroci crimini contro l’umanità, come le leggi razziali e la stessa Shoah, possano ripetersi”.

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