Cene fuori casa: Umbria, -26% in 10 anni

Mixx Bar

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Gli umbri escono di meno a cena. Lo dice il Rapporto 2017 sulla ristorazione di Fipe, Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio. L’Umbria è addirittura ultima in Italia per la riduzione della spesa mensile delle famiglie nel periodo 2007 – 2016. Siamo a -26,5% (-809,78 euro di spesa a nucleo familiare) contro una media nazionale di -9,9%.

Niente cena fuori, insomma, ma a casa si mangia. Il calo dei consumi alimentari, nella regione, è meno rilevante che altrove: -8,7% contro il -10,5% italiano. Purtroppo, però, sono tanti i ristoranti costretti a chiudere in Umbria. Nel 2016 erano 4.694 (2.073 bar, 2.566 ristoranti, 55 mense catering), con un saldo negativo di 179 imprese rispetto al 2015. Nel periodo da gennaio a settembre 2017, le nuove imprese sono state 118 contro 337 chiusure, -219 dunque.

Romano Cardinali, neo presidente di Fipe – Umbria, invita a riflettere su questi dati “significativi”. Nessun problema sul fronte dei prezzi per i pubblici esercizi: sono aumentati dello 0,4% nel 2017, rispetto al 2016, contro un dato nazionale del +1,1%. Oggi, a Perugia, per una pizza si spendono 12,50 euro, a Terni 12 euro. Qui, il panino al bar costa 1,60 euro di media (è il più basso in Italia), a Perugia 3,50 euro. Il caffè costa mediamente 1 euro nei due capoluoghi, il cappuccino 1,20 a Perugia, 1,30 a Terni. Il 68% degli umbri apprezza, visto che fa colazione fuori casa.

Ancora Cardinali: “Gli umbri, come gli italiani, hanno una forte propensione ai pasti fuori casa, ma troppo spesso oggi si apre un’attività in questo settore senza la necessaria preparazione e senza adeguata conoscenza del mercato. L’eccesso dell’offerta, spesso improvvisata, porta a un alto tasso di mortalità”. Il che dequalifica l’intero settore. “Fipe Umbria ha messo nel suo programma di lavoro la formazione e l’assistenza tecnica alle imprese già esistenti e il supporto nella fase di partenza. E’ una priorità”.

Il vice presidente, Mirko Zitti, aggiunge: “Qualità e innovazione oggi sono i valori a cui si deve ispirare ogni impresa del nostro settore. Fipe offre percorsi specifici per imparare a sfruttare le potenzialità di web e di tecnologia”. E, poi, “chiediamo maggiori controlli contro l’abusivismo e la revisione in senso più restrittivo della legge regionale sulle sagre per evitare di snaturare tali eventi. La definizione di una disciplina regionale delle attività di somministrazione di alimenti e bevande; la salvaguardia e valorizzazione dei prodotti enogastronomici di qualità della nostra regione”.

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