Grande distribuzione Umbria: Mencaroni, “finalmente i criteri”

Giorgio Mencaroni

Confcommercio Umbria accoglie positivamente il Testo unico del commercio, che disciplina l’ingresso sul mercato regionale di strutture distributive con una superficie superiore ai 2.500 mq, appena pubblicato.

“E’ una buona notizia – afferma il presidente Giorgio Mencaroni –  per una serie di ragioni.  C’è voluto tanto tempo, ma ora abbiamo finalmente i criteri che consentono di governare lo sviluppo della grande distribuzione in Umbria, attraverso le uniche leve oggi a disposizione, ovvero quei motivi imperativi di interesse generale che risiedono essenzialmente nella tutela dell’ambiente, del paesaggio, della salute pubblica”. Principi per i quali Confcommercio si è molto battuta nel corso dell’approvazione del regolamento.

Il Testo unico del commercio stabilisce che in caso di nuove aperture, trasferimenti di sede, ampliamenti di superficie di una media o di una grande struttura di vendita, i Comuni devono acquisire preventivamente i pareri della locale Asl e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. obbligatori e vincolanti questi devono contenere anche l’indicazione di eventuali correttivi necessari a mitigare gli impatti generati dalla struttura, per la tutela della salute, dell’ambiente e dei beni culturali.

Perplessità vengono invece espresse dalla Confcommercio per il ridisegnato Piano triennale del commercio che ora “risulta svuotato dai suoi contenuti più qualificanti, riducendosi ad un elenco delle azioni da fare e delle risorse da attivare”. A peggiorare la situazione l’eliminazione del Piano annuale con la conseguente riduzione delle “opportunità di studio, approfondimento e di confronto sul futuro di un settore che sta attraversando una evoluzione profonda e rapidissima. Un settore poco conosciuto, poco valorizzato, poco incentivato; utilizzato spesso come bancomat per far fare cassa a molti” come il proprietario del terreno, il costruttore, pochi investitori e le amministrazioni comunali.

“Quanto prima – sottolinea Mencaroni – occorre rimettersi al lavoro per disegnare nuovi strumenti normativi adeguati alle esigenze di un settore economico in crescita e trasformazione continua, del quale finalmente è stata compresa anche la valenza in tema di coesione sociale, sicurezza, qualità della vita; per una sua maggiore qualificazione al servizio del territorio e delle aree urbane”.  

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