Ex Novelli di Spoleto: sei lettere di licenziamento, Cgil parla di ritorsione

Non c’è pace per la ex Novelli. Il 3 gennaio scorso, infatti, sono arrivate sei lettere di licenziamento, quando il fallimento di Alimentitaliani era già avvenuto. È la Cgil umbra a comunicarlo: “Si tratta di una ritorsione verso quei dipendenti che, l’ottobre scorso, erano stati spinti dai Greco a dimettersi per poi essere riassunti da un’altra azienda con contratti pirata”.

I sei licenziamenti riguardano lo stabilimento di Spoleto e le lettere sono arrivate proprio alle persone per le quali, in autunno, era stata avviata la procedura di mobilità, pur con il diniego delle organizzazioni sindacali. A raccontare l’intera vicenda Gianluca Menichini, Mario Bravi e Massimo Venturini. A ottobre, a Spoleto, fu licenziato pure un lavoratore Rsa della Cisl tramite un messaggio Whatsapp.

“Ai sei impiegati è stato chiesto, in modo pure pesante, di licenziarsi per firmare un nuovo contratto non sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, con tanto di sollecitazione a non informarci dell’operazione”. Non tutti hanno firmato, la Cgil ha fatto partire la diffida, poi un esposto all’ex Ispettorato del Lavoro. I contratti pirata sono stati dunque fermati. Poco prima di Natale, il tribunale di Castrovillari ha dichiarato il fallimento, non concedendo il concordato ad Alimentitaliani. All’inizio del 2018, ecco le lettere di licenziamento. I sei impiegati sono tutti dipendenti di Fattorie Novelli che, come Cantine Novelli e Bioagricola, dopo essere state cedute ad Alimentitaliani, sono passate ai Poderi Greco, che invece non è fallita.

“Per noi è una ritorsione e va a colpire proprio quei lavoratori a cui sono stati proposti contratti pirata, poi bloccati. Abbiamo già chiesto ai curatori di fermare la procedura di licenziamento, non appena Fattorie Novelli saranno restituite”.

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