Shopper biodegradabili: Filctem Cgil, “scelta di civiltà”

Tutti contro i sacchetti biodegradabili e compostabili per frutta e verdura, ma anche per i medicinali, obbligatori da inizio gennaio. La Filctem Cgil, contro questa campagna social, prova “a fornire un’informazione, il più possibile aderente alla realtà di quanto sta accadendo in queste ore”.

Contro il rischio che “quella che è una scelta di grande valore per la filiera dei rifiuti e per lo sviluppo dell’economia sostenibile” diventi “un problema, a causa della strumentalizzazione politica”, la Filctem Cgil sottolinea come la legge “nasce da una normativa europea che l’Italia ha tardato, come sempre accade, a recepire, tesa a ridurre la presenza di plastiche tradizionali per usi nei quali queste possono essere sostituite con materiali compatibili con l’ambiente, che nel medio periodo ridurranno anche i costi che gravano sulla testa di tutti noi cittadini, per bonificare i danni ambientali prodotti dalle materie plastiche abbandonate”.

Sergio Cardinali, della segretaria nazionale del sindacato e già segretario generale Filctem Cgil di Terni, ha evidenziato l’effetto positivo dell’operazione sullo sviluppo della economia sostenibile “soprattutto se si considera che il solo riutilizzo del sacchetto per la frazione umida dei rifiuti, annullerebbe il costo dello stesso”. Cardinali evidenzia poi come “è auspicabile favorire lo sviluppo di filiere virtuose e, quindi non solo una, ma una serie di aziende presenti sul territorio nazionale, attraverso regolari leggi nazionali e direttive comunitarie, che oltre a migliorare l’ambiente, contribuiscono alla crescita economica del paese, creando nuove opportunità di lavoro”.

Sulle polemiche sulla Novamont, Cardinali sottolinea come questa “campione internazionale indiscusso sul fronte della ricerca e di nuovi brevetti, è un’azienda capace di produrre una buona alternativa per recupero di siti produttivi industriali fortemente inquinati presenti anche nel nostro Paese”.

In merito alle polemiche sul costo dei sacchetti Cardinali evidenzia che si tratta di rincari “calcolati intorno ai 5-7 euro a famiglia l’anno” e che questi “sono poi ben poca cosa rispetto a quelli dell’energia, gas e petroli previsti per quest’anno, forse su questo bisognerebbe invece porre una certa attenzione”. Tutto ciò però non preclude però che si debba essere “attenti attenti alle speculazioni che possono nascere intorno al prezzo unitario del sacchetto che non dovrebbe superare i 2 centesimi; sarà necessario risolvere il problema delle etichette e sarà necessario fare attenzione a cosa accade nelle farmacie dove sacchettini minuscoli con tanto di pubblicità di farmaci ed aziende vengono scontrinati a 5 centesimi”.

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