Fiumi di Bevagna: i primi interventi del Tavolo tecnico

Si è insediato il Tavolo tecnico che si occuperà dei problemi relativi ai fiumi Timia, Marroggia, Clitunno e Teverone, che attraversano il territorio di Bevagna. E’ stato l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, a costituirlo allo scopo di migliorare la qualità delle acque, studiando criticità presenti e approntando misure necessarie a superarle.

Alla prima riunione erano presenti il sindaco di Bevagna, Annarita Falsacappa, i direttori regionali Ciro Becchetti e Diego Zurli, dirigenti degli uffici regionali, rappresentanti dell’Arpa Umbria, di Usl Umbria 2, di Vus – Valle Umbra Servizi, del Consorzio Bonificazione Umbra, di Confagricoltura Umbria. Sono stati invitati pure i rappresentanti delle associazioni di categoria di industria e artigianato.

Cecchini ha ricordato come la situazione dei fiumi che passano nel territorio di Bevagna sia costantemente monitorata da Arpa: “Il lavoro del Tavolo tecnico si accompagna a quello del Tavolo sul contratto di fiume, percorso avviato un paio di anni fa e che vuol mettere in rete da una parte le conoscenze e gli interventi sulla qualità dell’acqua, dall’altra le opportunità per la valorizzazione del sistema fluviale e del territorio”.

E ancora: “Sono stati fatti passi avanti grazie alla programmazione dell’Amministrazione comunale, in particolare per quanto riguarda la valorizzazione ambientale del sistema fluviale”. Nel Piano aggiornato per la tutela delle acque è stato segnalato effettivamente un miglioramento per le acque del fiume Clitunno. Il restante sistema fluviale è passato da “cattivo” a “scarso”. “Situazione da mettere in relazione con gli investimenti e gli interventi fatti, dal sistema di depurazione fognaria alle regole più stringenti del Piano zootecnico. Ma bisogna ancora andare avanti, non ci accontentiamo di ‘scarso’”.

Il sindaco Falsacappa ha fatto sapere che, d’accordo con Arpa, verranno installate due nuove centraline di monitoraggio. Nel giro di poche settimane, il Tavolo dovrà individuare le maggiori situazioni di criticità e delineare le soluzioni migliori da sottoporre poi a Regione e Comuni gestori del servizio idrico.

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