“Terni ha tutte le carte in regola per candidarsi a prima città che applica il pacchetto di misure disposto dall’Europa sull’economia circolare e badate bene, quando si dice rifiuti zero, si dice mille impianti”. Queste le parole di Legambiente all’Ecoforum organizzato venerdì scorso al Caos di Terni. Una sfida a istituzioni, politici e operatori del settore ecologia. Così come ad aziende che gestiscono i rifiuti e agli industriali.
Fernanda Cecchini, assessore regionale all’Ambiente, ha raccolto il guanto di sfida: “La Regione sta già facendo molto. Siamo riusciti ad attivare la raccolta rifiuti porta a porta ovunque, abbiamo costituito l’Auri per il piano d’ambito unico, abbiamo la forza di programmare e mettiamo e disposizione strumenti e risorse. Grazie a Legambiente per aver scelto Terni, tentando anche di rendere la città consapevole delle proprie potenzialità”.
È stata quindi la volta dell’esperienza di Acciai Speciali Terni per il progetto scorie, considerato un passo della siderurgia verso l’economia circolare. “I residui generati dal processo industriale sono composti per lo più da scorie (pari al 25 – 35% dell’acciaio prodotto); queste, una volta raffreddate assumono una consistenza e una granulometria che le possono far assimilare a materiali quali la ghiaia e la sabbia e possono dunque essere usate in alternativa a materiali naturali nella costruzione di strade, quindi per produrre calcestruzzi o asfalto” ha detto il capo delle relazioni esterne di Ast, Tullio Camiglieri.