Energia, rifiuti e acqua: con Energia PMI e TASP sempre più trasparenza per le imprese genovesi

acqua potabile

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L’Osservatorio tariffe della Liguria, realizzato da REF Ricerche per conto della Camera di Commercio di Genova e presentato dal Segretario Generale Maurizio Caviglia, cambia veste e si rinnova.

Sono due gli strumenti presentati, entrambi accessibili sul sito internet della Camera: il servizio Energia PMI, il primo Italia che mette a confronto i prezzi e le condizioni applicate alle PMI nei contratti di fornitura di energia elettrica, e l’aggiornamento 2017 del Tasp (Tariffe Servizi Pubblici), la piattaforma telematica grazie alla quale un’impresa può calcolare la spesa per acqua e rifiuti nel proprio Comune.

Il mercato dell’energia è alla vigilia di una fase di profondi cambiamenti: secondo quanto previsto dal DdL concorrenza, dal prossimo 1° luglio 2019 verrà meno il servizio di maggior tutela e l’approvvigionamento di energia elettrica avrà luogo esclusivamente nell’ambito del mercato libero. Per accompagnare le imprese in questo delicato passaggio, la Camera di Commercio di Genova offre il nuovo servizio Energia PMI che permette alle micro e piccole imprese di valutare in maniera semplificata e accessibile le offerte commerciali, risparmiare sui costi di fornitura e quindi competere meglio sui mercati. Le imprese potranno visionare in una scheda sintetica di mezza pagina le caratteristiche fondamentali delle proposte commerciali dei principali operatori di mercato (condizioni economiche, tipologia di prezzo, durata del contratto, modalità di fatturazione, eventuali servizi a maggior valore aggiunto) e decidere di conseguenza quali offerte sottoscrivere.

E’ stato presentato anche il Rapporto TASP 2017 (Tariffe Servizi Pubblici, http://liguria.repertoriotariffe.it). La piattaforma, avviata nel 2013 dalla Camera di Commercio di Genova, consente alle imprese di ricostruire il costo della fornitura di acqua e del servizio rifiuti nel proprio Comune, di confrontarlo con quello degli altri Comuni limitrofi e di valutare la qualità del servizio offerto.

Dal 2010 ad oggi le tariffe di acqua e rifiuti sono rincarate rispettivamente di quasi il 60% ed il 40% in Liguria. Nel confronto con le altre città di quello che è passato alla storia come “triangolo industriale” (To-Mi-Ge), Genova vanta i rincari maggiori negli ultimi cinque anni sia per il servizio idrico (+40%) che per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani (+30%).

La situazione non migliora per quanto riguarda il servizio idrico, con una regione ancora spaccata in due sia dal punto di vista dei costi che da quello della gestione delle tariffe. La bolletta dell’acqua delle famiglie genovesi e spezzine resta più alta della media nazionale, anche se Genova e La Spezia hanno avviato un percorso di ammodernamento della rete e adottano i criteri tariffari previsti dall’autorità nazionale (AEEGSI, Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Servizio Idrico). A Imperia e Savona, invece, la bolletta è inferiore alla media nazionale ma il processo di adeguamento deve ancora partire e la competenza spetta ancora ai Comuni.

Resta alto in Liguria anche il divario tra spesa minima e spesa massima per ciascuna tipologia d’impresa: in particolare nel caso dell’albergo, che a parità di consumi può spendere da 5.650,00 a 41.930,00 euro a seconda del comune di appartenenza, e del ristorante, che può spendere da 1.400,00 a 9.020,00. Anche nel caso dell’acqua potabile, quindi, i ristoratori genovesi si confermano i più tartassati.

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