AUR&S, rivista semestrale dell’Agenzia Umbria Ricerche, promuove un ciclo di seminari per riflettere su come sta cambiando l’identità dell’Umbria. Il primo di questi appuntamenti è andato in scena il 14 luglio scorso e ha avuto come tema dominante ‘L’identità umbra e immaginario collettivo’. Ovvero, come viene percepito il territorio all’interno e all’esterno dei suoi confini e quanto ciò vada a incidere sull’identità stessa di determinate aree.
Domani, giovedì 5 ottobre, ci sarà il secondo appuntamento, in contemporanea con l’uscita del nuovo numero della rivista. Sarà incentrato su ‘Identità umbra e carisma dei luoghi’. Dopo i saluti del Commissario straordinario dell’AUR Anna Ascani, a introdurre il tema sarà il consigliere regionale Raffaele Nevi. Il seminario sarà condotto da Giuseppe Coco, direttore della rivista AUR&S e proseguirà con due relazioni di Mauro Casavecchia ed Elisabetta Tondini, responsabili della ricerca AUR.
Si parlerà di conservazione del futuro e di economica dei luoghi e dei non luoghi scoprendo che, se per luogo intndiamo uno spazio dotato di caratteri distintivi e con una forte identità, l’Umbria è una regione composta in massima parte da luoghi. Non solo perché ha conservato un assetto meno densamente urbanizzato e più a misura d’uomo, ma anche per la vasta diffusione sul territorio di bellezza e di cultura, sedimentate nel tempo.
Per poter continuare ad avvalersi della leva culturale come motore di crescita e innovazione sociale ed economica, l’uso dei beni culturali non può rivolgersi solo alla conservazione del passato, ma deve proiettarsi nel futuro. La sfida è dunque trattare la cultura non come semplice prodotto da commercializzare, ma come risorsa da rigenerare e rimettere in circolo. Si parlerà dei luoghi in economica, sui caratteri che rendono un territorio appetibile dal punto di vista economico, dunque per l’impresa, per un turista, per un lavoratore e per uno studente. E di una recente ricerca che ha provato a quantificare l’appeal delle regioni italiane attraverso attrattività e brand.
Si ragionerà sull’importanza della concentrazione del capitale umano perché oggi l’appeal di un luogo dipende sostanzialmente dal presidio di risorse umane qualificate, intelligenze, idee, la cui presenza genera un circolo vizioso che si autoalimenta. E della strategicità della città, ma anche delle potenzialità latenti nei luoghi rarefatti. L’Umbria ha tutte le carte in regola per essere l’artefice di una grande trasformazione da terra del ‘saper fare’ a terra del ‘saper creare’.
Durante il seminario, ci saranno gli interventi di tre personalità umbre che arrivano da mondi diversi, dell’arte, dell’imprenditoria e dello spirito: Giulio Rapetti Mogol, Chiara Lungarotti e Padre Enzo Fortunato. Chiuderà i lavori Carla Casciari, consigliere regionale.
Appuntamento alla Sala della partecipazione di Palazzo Cesaroni, a Perugia.