Turismo a Orvieto: Federalberghi, “Urge un progetto”

“I tempi e le logiche del settore dicono che questo è il momento giusto per fare il punto e disegnare la nuova stagione del turismo a Orvieto” E’ afferma Giuseppe Santi, delegato Federalberghi Umbria Confcommercio sul territorio orvietano, rivolgendosi all’Amministrazione Comunale, sottolineando anche che necessario “fare presto” per “tentare di invertire questo trend negativo che stiamo vivendo e immaginare un 2018 meno pesante, per le nostre imprese e il nostro territorio”.

Necessario secondo Santi aprire subito il confronto, coinvolgendo gli imprenditori del settore, per definire al più presto gli elementi dell’offerta turistica di Orvieto così da poterli presentare alle prossime fiere nazionali ed internazionali e alle Borse del turismo.

Una necessità resa ancora più urgente dal bilancio dei mesi passati che “è certamente negativo”. Come spiega il rappresentante di Federalberghi nell’Orvietano da gennaio a giugno 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, gli arrivi sono diminuiti del 7,20% e le presenze del 16,08% (la media regionale, compreso il territorio della Valnerina, è -14,23%); in calo del 20% la presenza dei turisti italiani. Ed anche tour operator importanti dimenticano Orvieto.

Il Comune di Orvieto ha nel frattempo annunciato che presto sarà aperta la consultazione online per modificare l’imposta di soggiorno, coinvolgendo anche le cosiddette locazioni turistiche. “E’ un fatto che attendevamo e che giudichiamo positivamente – afferma Santi – proprio per il peso che questo tipo di ospitalità ha sul territorio”.

Altro problema denunciato da Federalberghi è proprio il sommerso turistico: con 40 alberghi e 290 esercizi extralberghieri (alloggi in affitto, B&B, agriturismi, country house) ufficialmente registrati nel comprensorio di Orvieto, gli alloggi presenti su Airbnb sono 414 (soltanto in città sono 201 contro i 104 esercizi extralberghieri registrati).

“Di imposta di soggiorno – conclude Santi – bisogna parlare anche per quanto riguarda le risorse che ne derivano, che devono essere correttamente finalizzate allo sviluppo del turismo, comparto strategico per tutta l’economia del territorio orvietano, con il concorso delle associazioni maggiormente rappresentative delle imprese che investono risorse private per portare turisti in città e nel comprensorio”.

 

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