Educazione Finanziaria, prima arma di difesa per risparmiatori e aziende

Massimo Raparo (a sinistra) e Riccardo Cogliandro

Il 6 Settembre scorso si è svolto il primo incontro del neo “Comitato per la programmazione ed il coordinamento della attività di educazione finanziaria”, costituito con Decreto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo di promuovere, sul territorio nazionale, iniziative volte ad aumentare la conoscenza dei principi base di economia e finanza che in Italia risulta la più bassa in Europa.

Lo Studio Cogliandro Raparo, uno studio di analisi e consulenza finanziaria indipendente con sede a Macerata, da 10 anni si occupa di queste tematiche affiancando il risparmiatore nella tutela del proprio patrimonio e l’azienda nei rapporti con gli intermediari finanziari ed assicurativi.

“Riconoscere le caratteristiche principali di uno strumento finanziario o di un prodotto bancario – sottolinea Massimo Raparo – tutela il risparmiatore e l’azienda dal rischio di sostenere costi e rischi inutili e non desiderati”.

“La nostra attività – aggiunge Riccardo Cogliandro – è sempre attenta all’evolversi del sistema finanziario e desidera essere un supporto a privati e imprese per le corrette scelte finanziarie”.

“Gli effetti sui risparmio e sul credito generate dalle recenti crisi bancarie, vedi Banca delle Marche nel nostro territorio,  potevano assolutamente essere mitigate, se non annullate, dalla conoscenza, da parte degli utenti, dei principi base di finanza, quali la diversificazione, la trasparenza di prezzo dei prodotti quotati, il confronto con un rendimento di riferimento (benchmark), il rischio tasso di interesse, la differenza fra obbligazioni ed azioni”.

La Banca infatti ha un set di informazioni maggiore di quello del cliente, ed in ogni prodotto venduto o collocato può inserire o nascondere costi e rischi sul cliente che modificano il rischio ed il rendimento atteso del prodotto finanziario venduto.

Il cliente della Banca, della rete di promozione finanziaria o dell’assicurazione si trova quindi spesso, se non informato, a detenere strumenti non adeguati alla sua vera esigenza.

I risultati di questo processo, basato sull’asimmetria informativa tra intermediario e cliente, si evidenziano in perdite inattese del patrimonio, in rendimenti inferiori rispetto ai rischi assunti o in operazioni di finanza aziendale non coerenti agli obiettivi dell’impresa o troppo costosi rispetto alle garanzie prestate.

“Nessuna legge specifica – conclude Raparo – potrà mai tutelare completamente il risparmiatore, ma una corretta informazione ed educazione può sicuramente attenuare il rischio di incorrere in scelte errate”.

 

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