Osservatorio sul Precariato: saldo positivo per le assunzioni nel 2017

L’Osservatorio sul Precariato ha pubblicato i dati di luglio 2017. Nei primi sette mesi dell’anno, nel settore privato, si è registrato un aumento pari a +1.073.000 tra assunzioni e cessazioni, più alto rispetto allo stesso periodo del 2016, quando il saldo positivo fu di 825 mila, e del 2015, +930 mila.

Il lavoro riportato su base annua, a luglio 2017, porta a un saldo positivo do 571 mila, in crescita costante dall’inizio dell’anno. Nella ricerca sono compresi i contratti a tempo indeterminato (+17 mila), quelli di apprendistato (+52 mila) e quelli a tempo determinato (+501 mila, compresi quelli stagionali). Secondo l’Osservatorio, c’è dunque il consolidamento di una ripresa occupazionale.

Forti in particolare le assunzioni, tra gennaio e luglio 2017, pari a 4.182.000, +18,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, maggiori delle cessazioni (3.108.000, +15%). Parliamo sempre e solo di settore privato. Le assunzioni a tempo determinato (+25,9%) e di apprendistato (+25,9%) fanno la parte del leone, a fronte di una diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato (-4,6%), imputabile in particolare alle assunzioni part-time.

Analizzando le assunzioni a tempo determinato, è significativo l’aumento dei contratti di somministrazione (+20,4%), e dei lavori a chiamata, passati dai 112 mila del 2016 ai 251 mila del 2017, con un aumento del 124,7%. Aumenti che sono arrivati soprattutto per le necessità aziendali di trovare strumenti sostitutivi dei voucher, aboliti dalla legislazione a partire dallo scorso mese di marzo e poi riattivati in altra forma da luglio.

C’è dunque una compressione ulteriore dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato rispetto al totale delle assunzioni (24,2%), mentre nel 2015 – quando era in vigore l’esonero contributivo triennale per chi assumeva a tempo indeterminato – avevamo raggiunto un picco del 38,8%. Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (comprese le prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti) sono state 215 mila, con un lieve aumento rispetto al periodo del 2016 (+0,7%).

Per quanto riguarda la fine dei rapporti di lavoro, questa è determinata unicamente dai rapporti a termine (+23,2%). Le cessazioni dei rapporti a tempo indeterminato sono infatti diminuite (-0,5%). Sempre riferendosi a questi ultimi, il numero complessivo dei licenziamenti, in Italia, è pari a 340 mila, in diminuzione rispetto a gennaio – luglio 2016 (-4,4%). Sono aumentate le dimissioni (+4,3%). Il tasso di licenziamento, calcolato sull’occupazione a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti, è stato del 3,1%, in lieve riduzione rispetto al 2016 (3,2%).

Passiamo ai nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile: per le assunzioni a tempo indeterminato nel periodo gennaio – luglio 2017 c’è stata una riduzione delle retribuzioni inferiori a 1.750 euro (54,8% contro 57,8% di gennaio – luglio 2016). Tra gennaio e luglio 2017, sono stati incentivati 32.983 rapporti di lavoro nell’ambito del programma ‘Garanzia Giovani’ e 68.747 rapporti di lavoro (54.174 assunzioni e 14.574 trasformazioni) per la misura ‘Occupazione Sud’.

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