No alla tassa di soggiorno ad Assisi

“Oltre al terremoto ora arriva anche l’imposta di soggiorno”. Netta contrarietà all’ipotesi di un sovrapprezzo anche nel comune di Assisi: a muovere le acque ci ha pensato la sezione assisana della Federalberghi della provincia di Perugia all’ipotesi di introdurre l’imposta di soggiorno anche nel Comune di Assisi. Gli imprenditori del territorio hanno dato via ad incontri, uscendone con una posizione negativa rispetto ad una imposta che sembrava definitivamente scomparsa e che potrebbe limitare ancora la presenza negli esercizi, sostenendo che, comunque, tale imposizione non risolve alcun problema anzi li aggrava, se possibile.
“Parteciperemo alla riunione indetta dal Comune il prossimo 1° settembre – commenta Simone Fittuccia, vicepresidente Federalberghi della provincia di Perugia e tra i delegati per il territorio di Assisi – ma vogliamo subito chiarire la nostra posizione in merito all’introduzione dell’imposta di soggiorno. Ai tanti motivi di contrarietà che abbiamo spiegato in anni di battaglie, ad Assisi se ne aggiungono ulteriori, che sono seri e vanno presi in seria considerazione. A cominciare dal fatto che quello di Assisi è oggi tra i territori più colpiti dalla crisi post terremoto. Non sarà certo l’introduzione di un ulteriore balzello sul turismo a invertire questo drammatico trend”.
Per argomentare le proprie posizioni Simone Fittuccia squaderna dei dati preoccupanti che parlano di un calo di oltre il 27% tra presenze ed arrivi nel periodo gennaio – maggio scorso.
L’esperienza degli albergatori rileva come la particolare forma di turismo che si rivolge ad Assisi è quello organizzato e quindi molto suscettibile a qualsiasi aumento delle spese.
“Parlare oggi di una importa di soggiorno che partirebbe il prossimo anno – aggiunge Simone Fittuccia – non aiuterà certo a recuperare quello che abbiamo perso. E nemmeno a risolvere il problema dei contratti già sottoscritti per la prossima stagione. Ma pesano come macigni le esperienze già vissute con altre amministrazioni umbre, che hanno già introdotto l’imposta di soggiorno assicurando che il turismo ne avrebbe tratto benefici e che le risorse sarebbero state impiegate nel settore”.
E semmai questo dovesse accadere Fittuccia spera che gli albergatori vengano coinvolti nell’utilizzo delle risorse perché siano indirizzate verso l’aiuto al sistema turistico che alle base dell’economia cittadina.

 

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