Vino: il Mercato Fivi di Piacenza secondo evento in Italia

Il Mercato dei Vini e dei Vignaioli Indipendenti Fivi di Piacenza ha registrato il tutto esaurito in una sola settimana. Tanto è bastato per esaurire le 501 postazioni previste per la manifestazione che si svolgerà nei padiglioni di Piacenza Expo sabato 25 e domenica 26 novembre. Le iscrizioni sono state chiuse il 25 luglio proprio per il sold out registrato. Con il successo di partecipazione da parte delle aziende raggiunto quest’anno, il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti Fivi diventa il secondo evento del vino in Italia.

“Sapevamo che l’attesa era grande – sottolinea Walter Massa, vice presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) – ma ha stupito anche noi la rapidità con cui abbiamo assegnato tutte le postazioni. Io stesso, scherzando con gli altri consiglieri, avevo dichiarato che mi sarei iscritto solo se potevo essere il 501esimo!”.

Rispetto alla scorsa edizione, la manifestazione piacentina ha registrato un incremento notevole di partecipazione, quando gli espositori presenti erano 424. “Il successo crescente delle scorse edizioni – sottolinea Massa – ha fatto capire ai nostri soci e ai consumatori l’importanza di questo appuntamento che, giunto alla settima edizione, si è imposto ormai come uno tra i massimi eventi del mondo del vino in Italia, secondo solo al Vinitaly, ovviamente irraggiungibile, per numero di aziende vinicole partecipanti”. “Penso – aggiunge il vice presidente della Fivi – che questo successo sia riconducibile non solo all’evento in sé, ma più in generale allo spirito Fivi. I consumatori hanno imparato ormai a conoscerci, a riconoscere i nostri valori e quello in cui crediamo e a sapere quanto impegno c’è nel nostro lavoro e nel vino che produciamo”.

Nata nel 2008, la Fivi conta oggi poco più di 1.100 produttori associati. Per essere socio Fivi,  come prevede lo statuto dell’associazione, il vignaiolo deve coltivare le sue vigne, imbottigliare il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto; inoltre vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta. Le bottiglie commercializzate sono quasi 80 milioni, per un fatturato totale di 0,7 miliardi di euro (di cui 280 milioni provenienti dall’export). Bottiglie che provengono da 11mila ettari di vigneto, che sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico, per il 10% secondo i principi della lotta integrata e per il 39% secondo la viticoltura convenzionale.

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