L’Inps ha voluto fare alcune precisazioni sull’episodio che ha visto coinvolta Concetta Candido, che si è data fuoco proprio all’Istituto per i troppi debiti contratti. Nell’auspicarsi una completa e pronta guarigione della donna, l’Inps fa chiarezza sulla richiesta di indennità Naspi.
“La signora è stata licenziata il 13 gennaio 2017. Il 24 gennaio 2017 ha presentato domanda di Naspi. Alla data di cessazione del rapporto di lavoro, la lavoratrice era in malattia certificata con prognosi dal 13/1/2017 al 20/1/2017. Per la normativa vigente, se alla data di cessazione del rapporto di lavoro vi è un corso un periodo di malattia, per avere diritto alla Naspi occorre riacquistare la capacità lavorativa seppure in maniera residua. Il riacquisto della capacità lavorativa deve essere attestato dal medico certificatore che ha redatto il certificato di malattia”.
Proseguendo ad analizzare la vicenda: “Il certificato non era allegato alla domanda ed è stato richiesto il 27/4/2017 dall’agenzia Inps di Torino Nord. La richiesta del certificato e di altra documentazione mancante è stata anche inviata il 10 maggio al patronato che seguiva la pratica. In data 26/5/2017 è stato prodotto il certificato di riacquisto della capacità lavorativa dal 25/5/2017, redatto dal medico curante. Il certificato è stato sottoposto il giorno 8/6/2017 all’attenzione del medico di Sede che, il giorno successivo, ne ha confermato il contenuto con riacquisto della capacità lavorativa dal 25/5/2017. La Naspi è stata quindi liquidata dal periodo 01/06/2017 al 15/06/2017 con primo pagamento elaborato in data 16/6/2017 con valuta dal 26/6/2017, sull’Iban fornito e regolarmente verificato”.
Insomma, “la Naspi della signora Candido decorre pertanto dal 01/06/2017 per un totale di 683 giorni, con pagamento previsto fino al 27/4/2019. La prestazione pertanto non subirà riduzioni né nella misura né nella durata”.
L’Istituto di Torino Nord fa sapere che il tentativo di darsi fuoco della signora Candido ha colpito profondamente i vertici e tutti i dipendenti. “Il pensiero e la solidarietà dell’Inps vanno alla donna e alla sua famiglia, che in queste ore stanno affrontando momenti terribili”. E ancora: “Perdere il posto di lavoro è un’esperienza devastante dal punto di vista economico e soprattutto sociale e può condurre chiunque a uno stato di fragilità e a tragedie come quella vissuta ora. Il ruolo sociale dell’Inps responsabilizza ogni giorno chi lavora al servizio dei cittadini e sempre più sarà profuso ogni sforzo perché l’utenza sappia di potersi rivolgere all’Istituto con fiducia, certa di ottenere la garanzia del massimo impegno”.