Expo di Astana 2017: l’Energia del Futuro con l’Emilia Romagna protagonista

Expo di Astana 2017′: in Kazakistan è in corso l’Esposizione dedicata all’Energia del futuro, dal 10 giugno fino al 10 settembre di quest’anno. Troverà spazio, dal 3 al 10 settembre, anche l’Emilia Romagna con workshop tematici sui temi degli scenari low carbon economy, economia circolare e recupero delle materie, soluzioni e tecnologie per offshore e rinnovabili e istemi di trazione alternativi. Tutto ciò che rende l’Emilia Romagna all’avanguardia nel campo della sostenibilità.

Prima di Expo, Confindustria, Agenzia Ice, Maeci e Mise, in collaborazione con la Federazione Anie, saranno alla filiera di Smart Energy e Green Technologies (30 agosto – 2 settembre): una vera e propria missione imprenditoriale nazionale.

Palma Costi, assessore alle Attività produttive e piano energetico, dice: “La regione Emilia Romagna ha deciso di partecipare all’expo di Astana in quanto crede fermamente nell’importanza del tema dell’energia del futuro per la sostenibilità del nostro ambiente e del nostro stesso futuro. Abbiamo già da tempo deciso di investire fortemente nel settore, approvando un Piano energetico ambizioso nel quale crediamo molto. In questo scenario, la partecipazione delle imprese è strategica: esportare le nostre tecnologie in quei Paesi che solo ora si stanno aprendo a una nuova sensibilità ambientale è determinante”.

Al Piano Kazakistan della Regione ha aderito Confindustria Emilia Romagna. A partire dal 25 giugno si terrà una prima missione dell’Emilia Romagna ad Almaty, a cui parteciperanno una quindicina di imprese provenienti da Reggio Emilia, Forlì – Cesena, Modena, Bologna. Imprese appartenenti a vari settori, in particolare a quello metalmeccanico.

Paolo Bucchi, a capo di Comet Spa, gruppo industriale reggiano leader nella produzione di pompe per agricoltura e industriali oltreché nel clearing, ammette: “Il Kazakistan è un mercato ad alto potenziale per le nostre imprese. Il sistema delle imprese approfitterà dell’Expo Energia per proporre le proprie produzioni e tecnologie, forte della posizione del nostro Paese e dell’immagine molto positiva che il Made in Italy riveste in un mercato interessato non soltanto ai nostri prodotti dell’abbigliamento e del lusso, ma anche a quello dei beni industriali e dei macchinari”.

Il progetto, coordinato da Unindustria Reggio Emilia, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, e in collaborazione con Bper, permetterà a numerose imprese di promuovere accordi di collaborazione commerciali con le controparti kazake interessate, attraverso un percorso di selezione e qualificazione degli incontri b2b che sarà realizzato da Informest, agenzia di International Business Development, particolarmente specializzata sui mercati eurasiatici.

L’Italia è un partner strategico per il Kazakistan, primo paese importatore dei suoi prodotti, prevalentemente energetici, per un valore di quasi 1,5 milioni di euro annui. Nel 2016 l’export ammontava a 842 milioni di euro, in aumento del 8,2% rispetto al 2015, prevalentemente prodotti dell’abbigliamento, macchinari di impiego generale, tubi condotti, profilati cavi e relativi accessori. Il 10% dell’export italiano proviene dall’Emilia-Romagna. Negli ultimi 10 anni la bilancia commerciale dell’Emilia-Romagna con il Kazakistan è nettamente positiva per la regione, diversamente da quanto accade a livello nazionale. Dal 2007 a oggi le esportazioni regionali verso il Kazakistan sono aumentate di circa il 10%, per un valore pari a 84,1 milioni di euro nel 2016.

La quasi totalità dell’export emiliano-romagnolo diretta in Kazakistan appartiene al settore manifatturiero, con particolare riferimento a macchinari e apparecchi meccanici (43% del totale export regionale verso il Paese), prodotti tessili e abbigliamento (28%), metalli e prodotti in metallo (8%). Le importazioni regionali dal Kazakistan – prevalentemente metalli e prodotti in metallo e  macchinari ed apparecchi meccanici – hanno invece subito una contrazione dell’86% negli ultimi 10 anni, registrando un valore di circa 5,9 milioni di euro nel 2016.

Grazie all’Expo Energia il Kazakistan intende rilanciare il proprio ruolo nell’economia internazionale, forte della sua rilevante produzione nel settore energetico: 12° posto al mondo per riserve di petrolio, 14° per riserve di gas, 1° per produzione di uranio. In crescita anche la sua posizione nell’ambito dell’Unione Economica Euroasiatica, un mercato di 182 milioni di consumatori, del quale fa parte assieme a Russia, Bielorussia, Kyrgyzstan e Armenia.

All’Expo partecipano 115 Paesi, tra cui l’Italia, e 18 organizzazioni, tra cui l’Onu, l’Unesco e l’Osce. La presenza italiana sarà importante grazie ad un Padiglione di 900 metri quadrati promosso dai ministeri degli Esteri e dello Sviluppo economico tramite ICE Agenzia, nel quale i visitatori potranno immergersi, grazie a un’installazione audio-video, nella storia dell’energia in Italia dal dopoguerra a oggi. Il Padiglione Italia avrà uno spazio utile per la realizzazione di iniziative d’affari e di incontri b2b, organizzati grazie anche ad una piattaforma on line di business matching – la stessa utilizzata in occasione di Expo 2015 – in cui si prevede di coinvolgere oltre 4 mila imprese locali, che potranno entrare in contatto con le imprese italiane interessate.

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