Confindustria Umbria: Marini interviene su area di crisi complessa Terni – Narni

l presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, è intervenuta alla riunione tenutasi a Terni da parte delle aziende della sezione territoriale ternana di Confindustria, incentrata su “opportunità e responsabilità per le aziende”, come sottolineato dal presidente Gianmarco Urbani, in particolare dopo il riconoscimento, da parte del ministero dello Sviluppo Economico, di 18 Comuni, con perno proprio a Terni e a Narni, quali area di crisi complessa e inclusi nel Programma di riconversione e riqualificazione industriale che definirà fabbisogni, risorse finanziarie, strumentazione, eventuali proposte normative e amministrative per semplificare le procedure.

“Nel territorio dell’area complessa di Terni – Narni, che ha tra i suoi punti di forza quello di essere uno dei territori a maggior vocazione manifatturiera a livello nazionale, ci sono le competenze, le risorse e la volontà per cogliere la sfida altissima che ci offre questo strumento, per riaprire una nuova fase di sviluppo, competitività e crescita dell’occupazione” ha detto Marini. Le ha fatto eco Urbani: “Le imprese di Confindustria non si sottrarranno al loro ruolo di collaborazione con le istituzioni per individuare vie di sviluppo in un’area in cui operano oltre oltre 200 imprese e 16 multinazionali, per il bene delle imprese stesse e del territorio”.

Un’alleanza, insomma, tra mondo economico e politico, “strategica per costruire quelle nuove prospettive di crescita su medio e lungo periodo, che lo strumento dell’area di crisi complessa mette a disposizione, non attraverso una somma di incentivi a supporto degli investimenti delle imprese, ma con un approccio di sistema e la possibilità di cumulare ai finanziamenti regionali e nazionali ‘tradizionali’, quelli della legge 181/89, gli strumenti e le risorse del Piano nazionale Industria 4.0, in grado di favorire investimenti per l’innovazione e la competitività, in una fase in cui a livello nazionale si è tornati convintamente a sostenere le politiche industriali” ha detto ancora il presidente della Regione Umbria.

Un po’ di numeri: quest’area conta industria manifatturiera per il 40 per cento, il doppio della media nazionale, con settori trainanti quali chimica e siderurgia: “La caratterizzazione dell’area e la strumentazione che attiviamo sono il valore aggiunto su cui costruire il piano di riconversione e riqualificazione. Questo territorio si caratterizza poi per l’alta presenza di imprese a capitale estero e multinazionali, strategiche anche per le piccole imprese”.

Marini sulla siderurgia è sicura: “Le imprese distribuiscono redditi che ricadano su circa 20 mila persone, la Regione è impegnata ad attivare strumenti di sostegno agli investimenti su tematiche come l’efficienza energetica, la sostenibilità ambientale dei processi produttivi, la realizzazione di infrastrutture e gli investimenti innovativi per la qualificazione dell’indotto. Quelli su sostenibilità ambientale e innovazione saranno il filo conduttore del futuro del territorio”.

Parlandosi di innovazione e di ricerca, non potrà restare estraneo un soggetto come l’Università: “Centrale per alcuni investimento strategici e per la riallocazione del bacino dei lavoratori che non necessariamente dispongono delle competenze necessarie”.

A giugno, come ha annunciato Marco Calabrò, rappresentante del ministero dello Sviluppo economico, è prevista la ‘call’ per la presentazione di manifestazioni di interesse a investire nell’area di crisi complessa. “Una prima tappa, alla quale si potrà arrivare con progetti cantierabili e concreti”. A cui seguirà il vero e proprio Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, per il quale presso il dicastero è stato istituito il gruppo di Coordinamento e controllo, di cui fanno parte istituzioni, rappresentanti delle associazioni di categoria e organizzazione sindacali, e alla firma dell’Accordo di programma, con i primi bandi per fine 2017.

Chiusura di Catiuscia Marini: “La Regione, in stretta collaborazione con Invitalia e attraverso Sviluppumbria, svolgerà un ruolo di animazione territoriale e promozione e valuterà l’ipotesi di creare un percorso amministrativo dedicato, per semplificare e accompagnare la fase degli interventi”.

All’Assemblea svoltasi a Terni erano presenti Corrado Diotallevi per Invitalia, Luigi Rossetti quale direttore generale alle Attività produttive della Regione Umbria, Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria.

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