Vinitaly 2017: successo per le cantine umbre

Successo per l’Umbria al Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati giunto alla 51esima edizione che è in corso di svolgimento a Verona. Le circa 60 cantine umbre presenti hanno attratto la curiosità dei visitatori e hanno registrato numerosi contatti con i ‘buyers’ italiani e stranieri.

Per l’Umbria la presenza alla manifestazione veronese è importante non soltanto per far conoscere i suoi vini nel mondo, ma anche per rilanciare l’immagine della regione dopo gli eventi sismici che hanno colpito una parte del suo territorio. La speranza è che “Vinitaly sia l’occasione per ripartire”, come ha evidenziato anche Albano Agabiti (presidente Assogal Umbria) il quale ha anche parlato di “segnali di ripresa nelle prenotazioni per gli agriturismi”.

Nell’area espositiva dell’Umbria sono ospitate 46 delle aziende vinicole presenti a Veronafiere, i Consorzi di tutela dei vini di Montefalco e di Torgiano, l’Assogal (coordinamento fra i cinque gruppi di azione locale formatosi per la gestione del programma leader del programma di sviluppo rurale) che qui è al debutto e promuove la regione con un’immagine unitaria. Presenti anche il ‘Movimento del turismo del vino Umbria’ e l’‘Associazione regionale Strade del vino e dell’olio dell’Umbria’ che propongono offerte enoturistiche ai visitatori di Vinitaly.

Come sottolineato da Stefano Grilli (presidente di Umbria Top) si è voluto dare il messaggio di un “vino umbro fortemente identitario e legato al territorio in cui nasce”. Questo anche perché “la territorialità è il futuro del vino. E far conoscere l’Umbria del vino, degli artigiani del vino, è una via per il futuro: rende il vino unico ed è questo che cerca chi lo compra, oggi sempre di più”.

Una presenza quella umbra che vuole essere anche testimonianza della qualità delle produzioni vinicole della regione. “Le cantine umbre – ha evidenziato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini – in questi ultimi anni hanno investito e innovato, migliorando sia la qualità dei prodotti sia la loro promozione e commercializzazione. Un progresso che la Regione ha sostenuto e sostiene con le risorse per lo sviluppo rurale e dell’Ocm Vino”.

E proprio la dinamicità e la capacità di innovare sono le due caratteristiche che, dietro proposta di Cecchini, sono valse il premio di ‘benemerito della viticoltura’ italiana alle Cantine Goretti che è stato ritirato da Sara Goretti (responsabile export della cantina).

Nel settore espositivo umbro viene esaltato anche il connubio tra vino e arte, che rappresenta la nuova frontiera della comunicazione enologica, grazie al lavoro di quattro giovani artisti dell’Accademia di belle arti ‘Pietro Vannucci’ di Perugia – Federica Braconi, Francesca Nafissi, Sara Sargentini, Paolo De Giovanni – che hanno realizzato il progetto ‘Drawine’, coordinato da Paolo Berardi (direttore dell’Accademia), con capsule di cera d’api riempite con differenti tipologie di vino.

Infine grazie al Parco 3A-Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, altro protagonista del 51esimo Salone internazionale dei vini e distillati, si è avuto modo di riflettere anche sull’innovazione tecnologica a favore della sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni, sull’enoturismo e sulle frontiere del vino bianco umbro.

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