Rifiuti in Umbria: le preoccupazioni di Fp Cgil

Che futuro avranno i rifiuti in Umbria? La Cgil è preoccupata, soprattutto per il mancato aggiornamento del piano regionale dei rifiuti, che risale al 2009, e per la mancata applicazione per intero.

Dice il sindacato: “Un piano peraltro incentrato sul conferimento in discarica del materiale non più utilizzabile a seguito della lavorazione degli impianti delle varie aziende (35), che operano nel settore”. La chiusura delle discariche di Pietramelina e Borgo Giglione, di Gesenu e Tsa, e l’imminente saturazione di quelle che restano – Le Crete, Belladanza e Casone – fa tornare alla domanda di apertura: quale sarà il futuro dei rifiuti in Umbria?

La Cgil: “Già oggi parte dei rifiuti umbri va a finire fuori regione, con notevoli aggravi di costi che alla fine ricadono sui cittadini umbri. Risulta difficile, dunque, comprendere come il Comune di Perugia possa dichiarare che non aumenteranno i costi per i cittadini, tanto è vero che ci risulta che, ancora a oggi, non sia stata emessa le bollettazione propedeutica al pagamento della Tari”.

Il sindacato fa sapere delle tante proposte fatte, comunicate con iniziative pubbliche, “per sollecitare il mondo della politica alla stesura di un nuovo Piano regionale dei rifiuti, elemento divenuto ormai imprescindibile e non ulteriormente derogabile”. Non sono finora arrivate risposte concrete: “Si continua a non decidere, lasciando l’alibi ai soci pubblici e privati che non investono nelle aziende del settore e non hanno piani industriali”. Ancora l’organizzazione sindacale: “L’Auri deve avere un ruolo centrale e si deve arrivare a un’unica azienda pubblica, azzerando l’attuale frammentazione, con l’obiettivo di creare migliori servizi a costi contenuti, senza guardare al profitto. Si dovranno quindi creare le condizioni per la crescita di filiere produttive a carattere territoriale e regionale, che investano su un’impiantistica all’avanguardia per la lavorazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e il riutilizzo degli stessi, puntando all’obiettivo ‘rifiuti zero’”.

Tutto questo non solo costerà meno agli umbri, ma permetterà di calmare i lavoratori del settore, salvaguardando i livelli occupazionali. “Su questi temi, la categoria Fp Cgil Umbria resterà in campo con iniziative rivolte a esplicitare la propria proposta, con il coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici”.

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