La rete degli agriturismi dell’Umbria si consolida ai vertici

“Specchio delle mie brame, chi è la regina del reame? La Toscana!” Così risponderebbe lo specchio magico, se potesse, sul gradimento degli agriturismi italiani. Sì, è proprio quella la regione più amata, ricercata e che spesso presenta il “tutto esaurito”. E non è una fiaba, solo una seria indagine di Agriturismo.it e Casevacanze.it. Il trend, tra l’altro, non sembra avere flessioni: quasi un più nove per cento rispetto agli anni passati, come certifica questa volta l’Istat; con una percentuale che si attesta sul 33% delle intere presenze nazionali. Inoltre almeno un quarto degli arrivi va in carico agli stranieri che si fermano per una media di cinque giorni. Un po’ sulla scia della Toscana nella classifica, segue l’Umbria, stesse tipologie, stesso territorio, stessa concentrazione di arte e paesaggio. Poi Veneto e Lombardia. Scendendo ancora nella valutazione e osservando le province, inaspettatamente ai vertici si trova Grosseto, con quasi il nove per cento, seguita da Siena, l’otto per cento, e Perugia con un punto in meno.
Diventa insomma sempre più presente nella mente degli italiani lo spostarsi dalla città per vivere giornate a contatto con la natura, spesso con puntate molto veloci ma che diventano importanti perché viene ricercata soprattutto la qualità, insomma, i soggiorni sono costosi di conseguenza. Va anche uniformata a livello nazionale la legge che regola questo particolare settore e che era nato solo per “assistere” gli agricoltori e garantire loro un altro reddito nei momenti di pausa del lavoro dei campi. Di certo l’ispirazione originaria si è persa e la concorrenza alle strutture tradizionali è feroce mancando, s’è detto, anche una regolamentazione complessiva. Resta comunque il successo che deve spingere il settore ad ulteriori migliorie per mantenere l’elevata qualità in risposta alla domanda crescente di cose belle e riposanti.

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