Lo champagne si porta a casa il Brunello.

Chi l’ha detto che ai francesi piacciono solo le aziende mediatiche italiane. No, gradiscono anche il Brunello, il vino di Montalcino. In questi giorni si è assistito alla acquisizione da parte della società francese Epi Group di Cristopher Descours, proprietario diPiper-Hedsieck, della Biondi Santi, la più importante dinastia del Brunello. Trecento milioni sono bastati al gruppo francese che opera anche nel mondo dello champagne, per comprarsi la maggioranza della tenuta Il Greppo, dove dal 1865 si produce il vino di Montalcino. “La famiglia resta dentro, da soli eravamo troppo piccoli, così continuiamo a marciare”, è il commento dell’azienda italiana riportato da Yahoo Finanza.
Sono ora i vigneti, la moda tra gli investitori stranieri anche se i prezzi sono molto elevati: per un ettaro di vigne del Brunello vale quasi mezzo milione di euro, importo che si raddoppia se si parla del Barolo. Sono comunque i francesi ad essere attirati dalle vigne italiane anche per la competenza che hanno da sempre in questo genere di mercato ed anche per la grande quantità di liquidità che possono mettere in campo, avendo razionalizzato da anni il settore procedendo ad accorpamenti. Gli italiani invece hanno spesso mantenuto le aziende agricole di piccole dimensioni, inadeguate adesso al commercio globale. L’attenzione degli investitori si sposta anche sulle vigne pugliesi o siciliane. Francesi in maggioranza, ma anche belgi e russi che sembrano essere attirati dal vino del Bel Paese. Una delle ultime operazioni, nel Chianti, è stato portata a compimento dall’industriale argentino del petrolio Alejandro Bulgheroni, che si è tolto lo sfizio di acquisire l’azienda agricola Dievole di Castelnuovo Berardenga. Sempre a leggere Yahoo Finanza, c’era stato, nel 2012, l’oligarca russo Roustam Tariko a conquistare gli spumanti Gancia, mentre nel 2016 la famiglia tedesca Eichbauer, ha comprato Podere Salicutti. Nello stesso anno, il gruppo svizzero Schenk ha acquistato Lunadoro, 50 ettari votati al Nobile, a Montepulciano. Una lunga lista ma che potrebbe anche allungarsi.

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