La battaglia della Tv europea: tutte le forze in campo

Una vera e propria guerra, che sembra una sceneggiatura cinematografica: Mediaset e Vivendi, colossi mediatici europei, sono ai ferri corti perché quest’ultima ha deciso di acquisire Mediaset, con rastrellando le azioni sul mercato. L’intento è quello di sfilare la proprietà all’attuale controllore, Fininvest della famiglia Berlusconi.

Per ora i francesi hanno affermato che raccoglieranno sino al trenta per cento delle azioni e dei voti, partendo dal venti già di loro proprietà. Ora, al di là degli aspetti finanziari, tecnici e di mercato, si appalesano almeno un paio di quesiti: il primo è che Fininvest ha dichiarato la scalata “ostile”, fatta senza nessuna politica comune ma che anzi si innesta in una serie di cause penali e civili precedenti, che sono state prodrome della situazione attuale. E poi si assiste all’ennesimo tentativo di una società francese di fare shopping in Italia, acquisendo una azienda nella quale lavorano oltre ventimila dipendenti diretti, oltre all’indotto. Lo stesso Ministro dell’Industria Calenda ha dichiarato che Mediaset è strategica all’economia nazionale e quindi osserverà con attenzione lo svolgersi della vicenda. C’è però da sottolineare come in passato l’acquisizione di importantissime aziende italiane da parte dei francesi è arrivata con assoluta indifferenza a cominciare da Telecom per poi finire a Parmalat.
Ora è il momento dei soldi, tanti soldi, insieme alle carte bollate da parte di Fininvest, che non vorrebbe avere un socio scomodo in quel Consiglio d’Amministrazione e tantomeno vorrebbero farsi sfilare l’azienda che con tanta cura hanno costruito. Ma sembra che la guerra delle televisioni sia solo all’inizio e si concluderà, comunque, con la costituzione di un polo mediatico europeo. C’è solo da vedere quali saranno le sigle che cambieranno. Ed anche le proprietà.

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