Competitività ed equità nella manovra 2017

Non è durato molto il Consiglio dei ministri che ha licenziato la legge di Bilancio 2017, che dovrà prima ricevere un parere dall’Unione europea e poi essere votata dal Parlamento italiano.

La manovra in totale è di 27 miliardi di euro; tra i provvedimenti che fanno più notizia la crescita dei fondi per la sanità, 7 miliardi per le pensioni, il pacchetto “competitività” che prevede 20 miliardi di fondi nei prossimi anni e che secondo Renzi “va di pari passo con l’equità”.

Riguardo a quest’ultimo aspetto che riguarda il sistema produttivo del nostro Paese, la manovra prevede degli incentivi riservati a coloro che investono in innovazione. Cambia dunque la logica alla base delle politiche del governo; verrà diminuito l’Ires per tutti dal 2017 (dal 27,5% al 24%), ma gli incentivi di Stato andranno solo a quegli imprenditori che rischieranno anche qualcosa di loro, spendendo per il rinnovo delle macchine e dei beni strumentali (ammortamento del 140%) o per nuove tecnologie (fino al 200%). Non sono previsti invece incentivi ulteriori alle assunzioni come era accaduto nel 2015 e in parte quest’anno.

Un altro provvedimento piuttosto importante riguarda gli artigiani e i negozianti, che potranno accedere a una tassazione (Iri) secca al 24%, e non più quindi agli scaglioni Irpef finora in vigore. Per le Pmi in difficoltà invece il governo ha previsto un fondo di garanzia di 1 miliardo di euro, destinato a coloro che si vedono rifiutare un credito dalle banche.

Infine, collegato alla legge di Bilancio, c’è l’atteso testo che sancisce la chiusura definitiva di Equitalia, uno strumento ormai divenuto intollerabile per i cittadini. Tutto poi si regge sulla previsione di crescita che il governo stima per l’anno seguente all’1%, cifra criticata da più parti.

Exit mobile version