Cambiano le verifiche per i professionisti

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato una rivoluzione che coinvolgerà milioni di professionisti e contribuenti. L’obiettivo è quello di abolire gli studi di settore, e di fornire nuovi indicatori in grado di monitorare l’affidabilità del lavoratore in sede di dichiarazione dei redditi.

Gli studi di settore, utilizzati come strumento presuntivo, sono stati finora applicati a diverse categorie di lavoratori autonomi, ma hanno funzionato fino a un certo punto, in quanto non sono  stati al passo con i cambiamenti degli ultimi anni del mondo del lavoro. I commercialisti hanno lamentato spesso i limiti di tale strumento.

Nelle intenzioni del Ministero, il nuovo indicatore di compliance dovrebbe fornire il grado di affidabilità del contribuente in una scala da uno a dieci. Una volta riconosciuto il valore più alto, il cittadino avrà una corsia preferenziale per i rimborsi fiscali e sarà escluso da eventuali accertamenti fiscali per un periodo più lungo. In caso contrario, invece, il Fisco sarà naturalmente più severo e controllerà le posizioni dei singoli nello specifico.

Il nuovo sistema di verifica del Fisco verrà messo a punto in maniera graduale (ci vorranno probabilmente un paio di anni) e sarà costruito sulla base di una metodologia statistica innovativa. Il contribuente riceverà mediante comunicazione dell’Agenzia delle Entrate il valore assegnato alla propria posizione, e avrà la possibilità di motivare eventuali punti critici o incoerenti.

Exit mobile version